MINISTRO SCHILLACI FU “CECCHINO” NELLA CENSURA AI NO-VAX. Da Rettore dell’Ateneo Partner dei Piani UE col VIP Bilderberg Elkann, Big Pharma & Gates
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Quando Gospa News pubblicò un’inchiesta sul gruppo “scientifico” finanziato dalla Commissione Europea per lottare contro la disinformazione, ovvero censurare i NO-VAX, il 27 settembre 2022, a soli due giorni dalle elezioni politiche che sancirono la vittoria della leader del centro-destra e di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni grazie al voto di tanti illusi e sprovveduti NO-VAX come la dottoressa Silvana De Mari, ovviamente ancora non era balzata agli onori della cronaca l’importanza strategica nell’ambito dei vaccini Covid dell’Università di Roma Tor Vergata.
Soltanto alcune settimane dopo, quando il rettore di tale ateneo Orazio Schillaci fu nominato dalla premier Meloni quale Ministro della Salute, probabilmente su suggerimento/imposizione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che è il più illustre fans delle Big Pharma in Italia in virtù del suo occulto ruolo di ambasciatore del Nuovo Ordine Mondiale, cominciarono ad affiorare i primi sospetti che l’inclito docente accademico di medicina nucleare fosse stato scelto proprio perché rappresentava il grande esperto sanitario PRO-VAX destinato a rimpiazzare, nel segno della continuità ma con competenza, il dilettante Roberto Speranza, burattino della politica con un’unica esperienza lavorativa come consulente esterno in una famosa industria della pasta…
DALLE CURE IGNORATE DI SPERANZA ALLE RICERCHE SUI VACCINI MRNA DI SCHILLACI
Speranza, riconfermato Ministro della Salute sia nel Governo Conte BIS (PD-Movimento 5 Stelle) che nel Governo Draghi (PD-Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia e altri) per volontà di Mattarella, difese il protocollo “paracetamolo e vigile attesa” contro il Covid-19 fino all’ultimo grado della giustizia amministrativa rendendolo di fatto propedeutico a causare migliaia di morti evitabili con le cure domiciliari precoci e innescando così il terrorismo pandemico necessario per proporre e imporre obbligatoriamente i sieri genici a mRNA sperimentali, pericolosi e persino cancerogeni, come ha sostenuto, purtroppo solo di recente, anche una ricerca dell’Istituto Superiore della Sanità di Roma.
Gospa News è stato il primo media a svelare che l’Università di Roma Tor Vergata, quando Schillaci ne era il rettore prima di dimettersi per assumere l’incarico di ministro, fu tra gli atenei che aderirono al progetto del Ministero dell’Università e Ricerca per la creazione di un Centro nazionale di ricerca “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA” insieme alle Big Pharma dei vaccini (su cui ha investito la Bill & Melinda Gates Foundation che oggi può così accaparrarsi dividendi da milioni di dollari sugli utili miliardari) e alla casa farmaceutica americana di cui è direttore medico il marito di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea sotto inchiesta da parte della Procura Europea EPPO proprio per i contratti di acquisto dei sieri genici anticovid.
Complimenti a De Mari, fondatrice della Brigata per la Difesa dell’Ovvio, che a pochi giorni dalle elezioni politiche espresse il suo endorsement alla Meloni perché il suo primario e urgente obiettivo era impedire la riconferma di Speranza alla guida del Dicastero della Salute.
FRATELLI D’ITALIA TRA LOBBY DELLA ARMI E BIG PHARMA
Ben conoscendo le losche trame intessute col Nuovo Ordine Mondiale del co-fondatore di Fratelli d’Italia Guido Crosetto, allora presidente della Confindustria delle Industrie italiane della Armi e consulente di Leonardo che è partner di Microsoft di Gates sull’Intelligenza Artificiale applicata alle tecnologie militari dalla NATO (controllata al 30 % dal Ministero dell’Economia) Gospa News lanciò l’allarme prima delle elezioni…
La nomina di Schillaci al Ministero della Salute del Governo Meloni fu la conferma che avevamo visto giusto per l’ennesima volta.
Ma il segno di continuità con il suo predecessore Speranza viene oggi acuito da un dettaglio che ci era sfuggito nella precedente inchiesta sul gruppo “scientifico” finanziato dalla Commissione Europea per lottare contro la disinformazione: ovvero censurare i NO-VAX, come il nostro organo d’informazione giornalistica bannato su Facebook e LinkedIn nonché fortemente limitato su Twitter e persino su Telegram.
Goodbye Spaghetti & Mandolino… Welcome Armi & Vaccino! Cambia Governo. Non l’Italian Style NWO
D’altronde si sa che chi realizza informazione investigativa seria e completamente indipendente fa più paura di quelle grandi realtà editoriali politicizzate che facendo un poco di contro-informazione sui vaccini come “gatekeeper” si sono proposti come “voci libere” per esaltare nel contempo lo spirito di rivincita della destra e portare Giorgia Meloni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dove ha poi svelato la sua prevedibilissima dipendenza dall’UE. dalle Big Pharma e dal NWO massonico-atlantista.
Il pensiero vola verso il quotidiano La Verità diretto da Maurizio Belpietro, dove scrive la dottoressa De Mari, che sta per passare in mano al boss delle cliniche Antonio Angelucci, ripetutamente sotto inchiesta per casi di corruzione ma mai condannato dalla giustizia, anche perché sempre protetto dall’immunità parlamentare ottenuta con l’elezione in collegi vincenti prima grazie a Forza Italia e ora con la Lega.
La memoria rievoca invece una celebre e illuminante metafora pronunciata da Gesù Cristo nel Vangelo di San Matteo (7, 15-20)
«Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l’albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Li riconoscerete dunque dai loro frutti».
L’HUB ITALIANO PER LA CENSURA FINANZIATO DALLA COMMISSIONE EUROPEA
Ma vediamo nel dettaglio il ruolo dell’ateneo di cui è stato rettore Schillaci nell’ambito del progetto di censura della Commissione Europea.
«IDMO – Italian Digital Media Observatory è un hub nazionale che supporta e implementa il lavoro dell’European Digital Media Observatory (EDMO). IDMO fa parte di una comunità multidisciplinare che riunisce ricercatori, fact-checkers ed esperti di social media e narrative digitali. I partner del progetto, TIM, Rai, Gedi, l’università di Roma Tor Vergata, NewsGuard, Pagella Politica, T6 Ecosystem, uniranno forze ed expertise per combattere la disinformazione. Il ruolo di coordinamento dell’intero hub è affidato al Data Lab Luiss, centro di ricerca dell’università Luiss Guido Carli» si legge nella piattaforma del sito.
Dove si specifica l’importante ruolo dell’ateneo di orientamento massonico, come il banchiere a cui è intitolato, finito al centro di polemiche per aver chiuso l’Osservatorio Internazionale del docente Alessandro Orsini in quanto critico sulle posizioni della NATO nella guerra in Ucraina.
Esso è uno degli HUB regionali creati dalla Commissione Europea grazie a un lauto finanziamento
«La Commissione ha recentemente annunciato il risultato di un invito a presentare proposte per fornire sovvenzioni per un importo totale di 11 milioni di euro per creare 8 hub regionali EDMO in diversi Stati membri e garantirne l’interconnessione all’infrastruttura centrale. Gli hub inizieranno a essere operativi entro l’estate del 2021 e copriranno Irlanda, Belgio, Cechia, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia, Spagna, Svezia e Norvegia, parte del SEE» si legge sul sito della CE presieduta da Ursula Von Der Leyen.
L’OMBRA DEL BILDERBERG SULL’IMMUNIZZAZIONE GLOBALE DI GATES
Quando l’IDMO nacque il gruppo GEDI (Repubblica, La Stampa ecc) era controllato dalla finanziaria Exor di John Elkann (azionista di maggioranza prima di FIAT, poi di FCA e quindi di Stellantis) che ne divenne poi presidente come assunse quella del gruppo automobilistico Stellantis nato dalla fusione tra FCA e PSA.
Elkann è uno dei componenti di spicco dello Steering Committee del Gruppo Bilderberg del quale fu presidente il lobbista belga Etienne Davignon, noto per aver creato Friends of Europe e aver organizzato con la Bill & Melinda Gates Foundation uno dei primi summit sull’immunizzazione globale nel lontano 2016 a cui parteciparono funzionari UE e, in platea, il senatore a vita Mario Monti e la deputata del suo partito Scelta Civica, Ilaria Capua, virologa uscita indenne da una pesante inchiesta su traffico di virus.
Quando l’Università di Roma Tor Vergata aderì all’IDMO ne era rettore proprio l’attuale Ministro della Salute Orazio Schillaci che palesa così una perfetta continuità con il suo predecessore Speranza quando fece un accordo governativo con Google e YouTube per censurare la contro-informazione scomoda sui vaccini, come quella di Gospa News, limitata dal motore di ricerca e bannata dal social dei video.
IL COLPO DI FULMINE DI MELONI PER I SIERI GENICI COVID
Ora è facile capire perché la Commissione d’Inchiesta parlamentare sul Covid-19
si occuperà solo della cattiva gestione amministrativa dell’emergenza pandemica, per cui il premier Giuseppe Conte e l’ex ministro Speranza sono sotto inchiesta a Bergamo, ma non entrerà nel merito delle cure domiciliari precoci ignorate che avrebbero causato almeno 10mila morti evitabili, secondo la virologa Maria Rita Gismondo, e nemmeno sui danni da vaccini.
Piaccia o non piaccia le terapie geniche e i sieri mRNA dovranno continuare ad essere sperimentati in ogni epidemia, sugli Italiani ridotti a cavie umane non retribuite, finché non raggiungeranno quello scopo di un inquietante progetto transumanista della Commissione Europea per sostituire l’immunità naturale con una “sintetica” a progetto.
Lo vogliono le Big Pharma di Bill Gates, lo vuole il Nuovo Ordine Mondiale dei Rockefeller, lo vuole Ursula Von Der Leyen della Commissione Europea disposta a pagare Pfizer anche per i vaccini inutilizzati.
Ma lo vogliono anche Schillaci e Meloni, che hanno tagliato il Reddito di Cittadinanza per trovare 650milioni di euro da destinare all’acquisto di dosi di vaccini Covid in più…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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