Nell’immagine di copertina l’ex governatore del Lazio ed ex segretario PD Zingaretti e il Ministro della Salute Schillaci che nel 2022 nel Lazio hanno avviato un progetto in collaborazione con la multinazionale italiana delle armi Leonardo e altri soggetti pubblici e privati
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Piano piano la verità viene a galla insieme ai motivi per cui il professor Orazio Schillaci si è guadagnato l’incarico di Ministro della Salute, assai strategico in vista delle già previste pandemie future (aviaria umana da laboratorio?).
Basta dare un’occhiata ai progetti internazionali avviati con Big Pharma e Lobby delle Armi dall’Università di Roma Tor Vergata di cui è stato rettore dal 2019 fino alla nomina nel Governo Meloni (22 ottobre 2022) per comprendere il suo ruolo di politico bipartisan tra Fratelli d’Italia e Partito Democratico, ovvero l’uomo di fiducia ideale per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, come occulto ambasciatore del Nuovo Ordine Mondiale di Bill Gates e George Soros, si è preparato alla vittoria di un centro-destra “vaccinato”, contro il Covid ma soprattutto contro le ormai antiche sirene tentatrici dell’ItalExit dall’UE e delle critiche trumpiane alle geopolitiche della NATO.
Quella scienza non più mossa da “virtute e canoscenza” come Ulisse bensì dallo scientismo massonico proiettato verso l’Intelligenza Artificiale e l’Eugenitica Transumanista, secondo i desiderata di Gates che con Microsoft ormai pilota le pericolose iniziative delle case farmaceutiche sulle terapie geniche sperimentali come la tecnologia militare del progetto Diana nel triangolo Torino-Padova-Roma.
La formula magica stavolta si chiama Rome Technopole: un’iniziativa della Regione Lazio che, fino alle elezioni del 25 settembre 2022, era governata dall’ex segretario nazionale PD Nicola Zingaretti, dimessosi da governatore per andare a fare il deputato.
A tale progetto si affiliò anche l’ateneo guidato da Schillaci per fare ricerche in ambiti molto particolari…
L’ALLEANZA PD E FORZA ITALIA A TORINO PER IL PROGETTO MILITARE GATES-NATO
Già abbiamo visto l’accordo tra Leonardo Spa, la multinazionale italiana dell’aerospazio e degli armamenti controllata al 30 % dal Ministero dell’Economia (col ministro Giancarlo Giorgetti che ha il fratello manager commerciale in tale azienda…), e la corporation americana di Gates su cui si è innestato il progetto Diana (acronimo per Defence innovation accelerator for the North Atlantic, Acceleratore di innovazione nella difesa per l’Atlantico del nord) della NATO che ha individuato le Officine grandi riparazioni (Ogr) di Torino come polo operativo.
Tutte strategie innovative avveniristiche e nobilissime se fatte davvero a scopo difensivo e non offensivo come l’attuale guerra della NATO in Ucraina dove l’Italia è impegnata in palese violazione dell’articolo 11 della Costituzione:
«L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo».
Tale progetto è stato finanziato dal PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza) grazie ai Fondi Europei destinati all’Italia dal piano NexGeneration UE approntato dalla multinazionale McKinsey che guidò il rinnovamento dei quadri dirigenziali dell’OMS e della Central Intelligence Agency (il controspionaggio americano CIA) grazie ai finanziamenti della BMGF di Gates.
Al Centro nazionale delle terapie geniche ha aderito anche la casa farmaceutica americana Orgenesis di cui è direttore medico il marito di Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Europea sotto inchiesta da parte della Procura Europea EPPO proprio per i contratti di acquisto dei sieri genici anticovid.
Il dottor Heiko, a seguito delle polemiche sul macroscopico conflitto d’interessi, si è poi dimesso da membro del Comitato di Sorveglianza del progetto.
IL MINISTRO CHE FU “CECCHINO” NELLA CENSURA AI NO VAX
Ma sarebbero state più efficaci e dignitose le dimissioni della moglie dalla Commissione UE a cui l’attuale ministro Schillaci ha legato l’Università di Roma Tor Vergata per un altro motivo.
Ecco perché l’Università di Roma Tor Vergata ha svolto un ruolo significativo come fact-checker contro le presunte fake-news, propalate invece dai governi e dalla comunità scientifica di mainstream nell’affermare l’efficacia e sicurezza dei sieri genici mRNA, accanto al gruppo editoriale GEDI di cui fa parte La Repubblica che è stata pure sponsorizzata da Pfizer per fare una rubrica dimostratasi smaccatamente a favore dei vaccini Covid.
GOVERNATORE DEL LAZIO SPONSOR DEL PARK SCIENCE DEL VACCINO KILLER
Prima di vedere nel dettaglio cos’è il progetto Rome Technopole
lanciato dalla Regione Lazio che, fino alle elezioni del 25 settembre 2022, era governata dall’ex segretario nazionale PD Nicola Zingaretti, facciamo un piccolo promemoria per i lettori.
Non dobbiamo infatti scordare che Zingaretti fu il grande promotore e finanziatore, con fondi regionali ovviamente, dell’IRBM Park Science di Pomezia (Roma) dove la società Advent, specializzata in vettori adenovirali per vaccini, creò quello innovativo a base di adenovirus modificato di scimmia che diventò il ChAdOx1 – Chimpanzee Adenovirus Oxford 1, ovvero lo strumento di trasporto del siero genico a DNA messaggero di AstraZeneca contro il Covid-19 ideato dallo Jenner Institute dell’Università di Oxford.
Il vaccino funzionò così bene che fu ritirato più volte dal mercato in tutta Europa finché la Commissione Europea non decise di rinunciare all’ordine di nuove dosi per il 2022.
Dopo molte reazioni avverse anche gravi cambiò nome in Vaxzevria ma l’esito fu fatale per molti italiani tra cui la 18enne ligure Camilla Canepa e la giovane mamma siciliana Zelia Guzzo, il cui marito rimasto vedovo con una bambina piccola ancora chiede giustizia essendo stata comprovata la correlazione tra la somministrazione della dose e il decesso come nel caso della ragazza.
Ora scopriamo che anche Advent, nel frattempo, ha cambiato nome in Advaxia Biologics perchè certamente la sua esperienza col Covid non le ha giovato in termini di immagine, sebbene ogni responsabilità sull’immissione in commercio sia stata a carico di AstraZeneca che ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione all’uso condizionato di emergenza all’European Medicines Agency.
IL PROGETTO DI ZINGARETTI SU ARMI E SALUTE CON L’ATENEO DI SCHILLACI
L’allora rettore Orazio Schillaci poteva forse mancare alla grande festa accademica per l’abbrivio dell’ambizioso progetto “Rome Technopole” a cui aveva affiliato anche la sua Università Roma Tor Vergata?
L’idea era maturata in senso alla Regione Lazio amministrata dall’ex governatore Nicola Zingaretti ma anche ex segretario nazionale del Partito Democratico che portò alla nascita del Governo Conte II a maggiorana PD e Movimento 5 Stelle, divenuto famoso per le estreme misure di contenimento dell’emergenza Covid-19 con gli oppressivi lockdown, riconosciuti incostituzionali da varie sentenze.
«Il Lazio si è unito come non mai nella sua storia attorno ad un progetto che riguarda il futuro. Il nostro tallone di Achille in passato è stato spesso questo: un territorio pieno di eccellenze ma spesso diviso e con scarsa propensione ad unirsi» commentò Zingaretti, quando ci fu la costituzione ufficiale della Fondazione Rome Technopole.
«La firma è stata posta nel pomeriggio di mercoledì 8 giugno dai vari rappresentanti, tra cui il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l’assessora capitolina alle Attività Produttive, Monica Lucarelli, e la rettrice de La Sapienza, Antonella Polimeni, nel rettorato della stessa Sapienza. “Nasce un’ecosistema dell’innovazione a carattere regionale che alimenterà la filiera della ricerca e dell’innovazione in sinergia con le imprese e le Istituzioni pubbliche”, ha commentato proprio Polimeni» scrisse il sito Roma H24.
Il nuovo tecnopolo è stato creato per potenziare formazione, ricerca, innovazione e produzione industriale nei settori della transizione energetica, sostenibilità, trasformazione digitale, bio farmaceutica e salute.
Tanti partner hanno previsto quote finanziarie nella fondazione che gestirà il tecnopolo: la Camera di commercio di Roma ha versato 100mila euro, quella di Latina 20mila, la Regione Lazio 50mila, il Comune di Roma 50mila, l’università La Sapienza 50mila, quella di Cassino 15mila, la Luiss 20mila, la Tuscia 15mila, Tor Vergata 40mila, Roma Tre 40mila e il Campus biomedico 20mila.
All’inaugurazione non poteva quindi mancare nemmeno il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, esponente di spicco del PD e già Commissario UE, inserito nella chiacchierata Lista Soros in cui una società di consulenza della Open Societyy Foundation inserì gli eurodeputati amici del magnate ungaro-americano che ha esplicitamente ammesso di aver finanziato la Rivoluzione Arancione in Ucraina scaturita nel sanguinario golpe del febbraio 2014 a Kiev, supportato a Paesi NATO.
Ed ancora, per le aziende, tra le altre si sono aggregate al Rome Technopole: Airbus 30mila, Almaviva 40mila, Catalent 40mila, Eni 40mila, Leonardo 40mila, Thales 50mila, Mariemont 30mila, Coimar 30mila, Unicredit 40mila, Adr 20mila, Acea 20 mila. Infine: Unindustria 100mila, Inail 20mila, Cnr, Iss, Infn ed Enea 15mila ciascuno.
Il progetto ha un budget di 121 milioni di euro di cui ben 110 stanziati dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR).
Ma soprattutto risaltano quelli di due tra le prime dieci corporations mondiali della Lobby delle Armi: l’italiana Leonardo e la francese Thales (per Airbus il settore aerospaziale militare non è maggioritario). Su quali obiettivi di ricerca, innovazione e produzione industriale lavoreranno quindi gli atenei romani? Per ora resta un mistero.
Tra le mission finanziata dal PNRR c’è quella di «Incrementare il numero dei laureati a Roma e nel Lazio al fine di soddisfare la richiesta e le esigenze di industrie e imprese nei settori trainanti di EnT, DgT, H&BP, anche con riferimento alle nuove competenze e profili derivanti dall’attuazione della Next Generation piano UE».
Per una mirabile coincidenza la nascita della Fondazione romana avvenne nello stesso giorno, 8 giugno, in cui all’Università di Padova, dove lavora lo zoologo Andrea Crisanti diventato senatore del PD dopo essere stato reso famoso dagli esperimenti sulle zanzare OGM di Gates, si firmava la costituzione di quella analoga per il Centro Nazionale di Ricerca “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA” con le Big Pharma dei vaccini Covid.
PARTNERSHIP DI ESERCITO ITALIANO E PENTAGONO USA CON L’UNIVERSITA’ ROMANA
Se restano un mistero le ricerche che gli atenei faranno con le corporation belliche, ci sono almeno due certezze in campo militare per l’ateneo di cui fu rettore Schillaci prima di diventare ministro (ora presumibilmente in aspettativa come docente ordinario di medicina nucleare).
«Formazione, ricerca e interventi sul campo caratterizzano il campo di azione dei docenti e discenti dei Master di I e II livello in Protection Against CBRNe Events coordinati dal prof Andrea Malizia, associato di Misure e Strumentazione nucleari anche applicate alla diagnostica medica, afferente al dipartimento di Biomedicina e Prevenzione. Tra docenti e discenti anche gli uomini e le donne del 7mo Reggimento Difesa CBRN “Cremona”» si legge in data 6 marzo 2023 sul sito ufficiale dell’istituzione accademica romana.
«Questa collaborazione tra Esercito italiano e Università di Roma Tor Vergata è stata formalmente ufficializzata oggi grazie alla firma di un accordo quadro tra le due istituzioni. La cerimonia è stata aperta dai saluti istituzionali del rettore prof Nathan Levialdi Ghiron, che così ha commentato: “questo accordo sancisce la capacità della collaborazione tra i corpi dello Stato. Una partnership che unisce competenze differenti con un ulteriore sviluppo per il futuro e che esplicita la capacità di aggiornamento su questo tipo di tematiche”. All’apertura dei lavori è intervenuto anche il Comandante dell’Artiglieria, Generale di Brigata Francesco Principe».
Ma non è tutto… Il giorno dopo, 7 marzo 2023, arriva un’altra bellissima novità.
«Il Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma “Tor Vergata” riceverà un finanziamento da parte del Dipartimento della Difesa statunitense per il progetto “Mitochondria-Derived Extracellular Vesicles in Friedreich’s Ataxia”» riporta lo stesso sito.
Il finanziamento del Pentagono USA sarà di 200.000 dollari per 2 anni e sarà elargito in maniera diretta: dettaglio importante, perché solitamente questi finanziamenti arrivano in forma subalterna, passando attraverso qualche grande università americana; stavolta, invece, giunge direttamente, ricevendo anche un’alta valutazione sotto il criterio “Innovation”.
Soprattutto sul futuro dei giovani universitari italiani destinati a scegliere se fare carriera per i Signori della Guerra o per le Big Pharma dei vaccini. A queste ultime il Governo Meloni ha già assicurato un nuovo maxi ordine di sieri Covid per 650milioni di euro…