IL MIRACOLO NELL’ATTENTATO A PAPA GIOVANNI PAOLO II. Proiettile Deviato dalla Madonna di Fatima e da Suor Rita in BILOCAZIONE come San Pio
“Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome”.
Vangelo di San Giovanni Apostolo ed Evangelista (Gv. 20,30) – Sacra Bibbia
Introduzione di Fabio Giuseppe Carlo Carisio – direttore Gospa News
Non è abitudine di Gospa News pubblicare articoli da blog anonimi nei quali non è identificabile una persona fisica. Oggi facciamo un’eccezione alla regola per molteplici buoni motivi.
Siamo perfettamente consapevoli dell’esistenza del fenomeno soprannaturale della bilocazione (“la presenza simultanea di una persona in due luoghi diversi) verificato come nel caso di San Pio e di quello dei cosiddetti “viaggi astrali” extracorporei con lo sdoppiamento dello Spirito (per la conoscenza diretta di vari testimoni) in virtù della facoltà divina dell’ubiquità già nota in Sant’Antonio da Padova.
La confessione della bilocazione di Suor Rita che afferma di aver deviato insieme alla Santissima Vergine il proiettile contro Papa Giovanni Paolo II nell’attentato del 13 maggio 1981 è stato raccolto da un frate che ha fatto certificare la deposizione da un notaio (sotto estratti dei documenti).
Tale fenomeno soprannaturale fu già narrato dal giornalista Antonio Socci nel suo libro Il Segreto di Padre Pio e ripreso da un report televisivo di Rete 4 per la trasmissione “Top Secret”.
Ma soprattutto perché l’autore anonimo di questo bellissimo articolo ha raccolto innumerevoli dettagli ulteriori da cui traspare non solo la profonda spiritualità della religiosa ma anche la fervida ed autentica devozione mariana dello scrittore che invitiamo a farsi vivo per poter aggiungere il suo nome a questo testo che non avrei potuto scrivere meglio.
A chi fosse scettico prima della lettura rispondo citando un personaggio “laico” come l’Amleto di William Shakespeare (scrittore cattolico secondo Gilbert Keith Chesterton):
“Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia”
Aggiungiamo noi: ci sono più fenomeni soprannaturali nell’agiografia dei Santi di quanti sia sollecita a confermarli la Chiesa talvolta, come nel caso di Medjugorie, troppo soggiogata psicologicamente al pensiero scentista massonico imposto dall’Unità d’Italia in poi. Di alcuni abbiamo già scritto. Di altri scriveremo
Buona Lettura e Buona Santa Domenica in onore dell’Ascensione di Gesù Cristo Risorto (avvenuta in realtà giovedì scorso ma festeggiata oggi)
di Sebirblu, 12 maggio 2023
Come ho promesso (link 1 in calce all’articolo) in concomitanza del 42° anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro, ma soprattutto dei 106 anni dalle apparizioni del 1917 di Nostra Signora di Fatima, proseguo nella descrizione dei fatti accaduti in quell’evento straordinario, esponendo in parte ciò che Antonio Socci scrisse nel suo libro “Il segreto di Padre Pio”.
Prima però, visto che nell’articolo si parla di “bilocazione”, ne do qualche ragguaglio per agevolare chi non avesse dimestichezza col termine che, per lo più, viene usato in teologia.
Lo sdoppiamento fluidico o bilocazione avviene soprattutto nelle anime elette,perché queste, riducendo al minimo essenziale le esigenze organiche, vibrano maggiormente su un piano superiore trascendente la materia.
Esse, protese al massimo verso il prossimo, sono sempre pronte ad intervenire per dare aiuto, lasciando all’occorrenza il proprio corpo fisico e utilizzando il corpo eterico-astrale (link 2 in calce all’articolo) che “densificano” sotto la spinta della volontà e dell’Amore per gli istanti necessari al soccorso da compiere.
Il tutto accade molto velocemente e, una volta effettuata l’opera, rientrano nel loro involucro somatico scomparendo allo sguardo degli astanti.
Celebri sono le bilocazioni di Padre Pio e d’altronde, anche se poco conosciuti i doni soprannaturali della monaca dei quali tratta questa storia, con lui agiva spesso, dal tempo in cui come adolescente in preghiera le apparve dicendole: “Rimani sempre bambina”.
L’evento prodigioso che salvò la vita a Giovanni Paolo II
inizio Estratto dal libro di Antonio Socci: “Il segreto di Padre Pio”.
«Il 13 maggio 1981, verso le ore 17:17, in piazza San Pietro a Roma, un killer turco inviato da forze oscure e potenti, Mehmet Alì Agca, sta per sparare al Papa Giovanni Paolo II. Il ventitreenne “lupo grigio” è un professionista, è un ottimo tiratore, è lì per uccidere, si trova dietro la prima fila, a distanza molto ravvicinata (solo tre metri dal Santo Padre). È molto calmo e determinato, dunque il bersaglio, indifeso ed esposto davanti a lui, non ha scampo.
Ma allora come e perché l’assassinio è fallito? Se l’avesse ucciso ‒ e le probabilità erano il 99,99 per cento ‒ il suo pontificato sarebbe stato soffocato agli albori. La storia della Chiesa sarebbe stata molto diversa, ma soprattutto lo sarebbe stata la storia mondiale, perché il ruolo che il “papa polacco” ebbe nel successivo crollo incruento del comunismo fu colossale, decisivo. Tutto dunque sarebbe andato diversamente e, di certo, molto più drammaticamente per l’intera umanità.
Ripeto dunque la domanda: come e perché quell’assassinio è fallito? Chi impedì al killer di perpetrare quell’omicidio ormai a portata di mano alle 17:17 di quel giorno in piazza San Pietro, il luogo che aveva visto, diciannove secoli prima, il martirio dell’apostolo Pietro?
Papa Karol Wojtyla ha sempre affermato di essere stato salvato da un interventosoprannaturale della Santa Vergine. Ne danno testimonianza l’icona della Madonna che ha fatto dipingere sopra piazza San Pietro, nel punto dove si consumò il crimine, e una pallottola ‒ di quell’attentato ‒ che il papa volle portare l’anno successivo come ex voto al santuario di Fatima per farla incastonare nella corona della Regina della pace.
La Protezione Soprannaturale della Madonna di Fatima
In effetti il giorno dell’attentato era la festa della Madonna di Fatima, l’anniversario della prima apparizione (avvenuta il 13 maggio 1917). E una simile coincidenza fa davvero pensare ad una soprannaturale protezione sul papa scampato alla morte.
È davvero inspiegabile che un killer professionista, molto abile e determinato, abbia fallito a distanza ravvicinatissima un bersaglio così facile e indifeso sparando solo due colpi. Anche la traiettoria del proiettile che colpì al ventre il Santo Padre sembrò innaturale, anzitutto ai chirurghi.
Che una mano misteriosa abbia deviato la pallottola per salvare la vita del papa non è solo una persuasione soggettiva di Karol Wojtyla, è un fatto oggettivo, in un certo senso scientificamente acclarato:
‒ Il professor Crucitti aggiunse di aver osservato una cosa “assolutamente anomala e inspiegabile”. La pallottola si era mossa, nel ventre del papa, a zigzag, evitando gli organi vitali. Era passata a un soffio dall’aorta centrale: se l’avesse raggiunta, il Santo Padre sarebbe morto dissanguato ancora prima di arrivare in ospedale.
Aveva evitato la spina dorsale e tutti gli altri principali centri nervosi: se li avesse colpiti, Giovanni Paolo II sarebbe rimasto paralizzato. “Sembra”, concluse Crucitti, “che quella pallottola sia stata guidata per non provocare danni irreparabili”.
Per questo il 13 maggio 1994, parlando ai vescovi italiani, Giovanni Paolo II potéragionevolmente affermare: “Fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il papa agonizzante si fermò sulla soglia della morte (…) Il proiettile mortale si fermò e il papa vive ‒ vive per servire!”.
Che quella mano misteriosa appartenga alla Madre di Dio, di cui quel giorno si celebrava l’apparizione a Fatima, era per papa Wojtyla una certezza. “Sono stato a Fatima per ringraziare la Madonna” ha scritto in “Memoria e Identità”.
GIOVANNI PAOLO II: L’ULTIMA GRAZIA AL PAPA DEL ROSARIO LUMINOSO
In effetti quel giorno, il 13 maggio 1982, primo anniversario dell’attentato, dichiarò:“Ho visto in tutto ciò che mi stava succedendo una speciale protezione materna della Madonna. In quest’ora, qui, nel santuario di Fatima, voglio ripetere adesso davanti a tutti voi: “Totus Tuus (tutto tuo) o Madre!”. Il papa ha poi ripetuto in varie occasioni: “Una mano ha sparato, un’altra ha deviato la pallottola”.
Nessuno, ovviamente, ha mai cercato testimoni di quell’intervento soprannaturale. Nessuno poteva immaginare che una mano avesse fisicamente impedito ad Agca di sparare i colpi decisivi. Finché un giorno di luglio del 2007 mi sono imbattuto in alcuni documenti che avevo ricevuto nel maggio del 2005, accantonandoli senza prestarvi attenzione.
La Ricerca Storica di Padre Anastasio su Suor Rita
Sistemando dei libri ho aperto un incartamento che neanche sapevo di avere e che conteneva la straordinaria vicenda di Cristina Montella, la “Bambina” di padre Pio.Mi tuffo nella lettura, scopro un continente sconosciuto.
E dopo qualche giorno mi metto alla ricerca del personaggio che ha raccolto tante testimonianze e documenti incredibili su di lei. In un caldo e luminoso giorno di agosto percorro in macchina verso sud la valle spoletana, che corre sotto Assisi.
Sembra di essere in pellegrinaggio: sfioro Santa Maria degli Angeli con la grande basilica che contiene la Porziuncola, poi Rivotorto (una chiesina costruita sopra la stalla in cui Francesco visse alcuni mesi con i suoi compagni), quindi Spello, infine Trevi. E, dirigendomi verso Montefalco, nel mezzo della campagna trovo il santuario della Madonna della Stella.
Vive qui il padre passionista Franco D’Anastasio, un raffinato biblista che è stato per anni rettore del santuario San Gabriele dell’Addolorata. Proprio sul santo e specialmente sulla sua “presenza carismatica” ha scritto una quantità di pregevoli opere che fanno di lui oggi il suo maggior biografo e storico. Uno dei suoi libri recenti è dedicato alle analogie fra San Gabriele e padre Pio.
Ma negli ultimi anni padre D’Anastasio ha portato a termine una imponente ricerca storica, raccogliendo una montagna di documenti e testimonianze, sulla figura di suor Rita Montella (al secolo Cristina Montella), monaca agostiniana deceduta in fama di santità il 26 novembre 1992 nel monastero di clausura di Santa Croce sull’Arno, in Toscana.
Il suo legame con il santo cappuccino è speciale, ed è documentato e testimoniato fra l’altro da padre Teofilo dal Pozzo ‒ stimatissima e autorevole figura di francescano ‒ che fu direttore spirituale di suor Rita e sovrintendente della provincia cappuccina di Foggia, quindi superiore diretto e amico di Padre Pio.
Padre Teofilo fu un testimone diretto delle misteriose “missioni” congiunte di padre Pio e di suor Rita. E fu in modo rigoroso e profondo il primo a verificare i carismi e la santità di vita della suora, insieme ad altri autorevoli religiosi e religiose.
[Tale sacerdote, che divenne il suo direttore spirituale dal 1947 al 1962, essendo al corrente dei suoi doni carismatici, specialmente quello inerente allo sdoppiamento fluidico, la mise subito alla prova dopo aver saputo che era andata a trovare il card. Mindszenty in carcere.
Padre Teofilo «consegnò a suor Rita una cartolina, con un’immagine della Vergine Maria e le ordinò di chiedere al presule di scrivervi un saluto rivolto al Santo Padre. Nella notte del 26 maggio 1949, ella si recò in bilocazione dal cardinale ungherese e tornò con la cartolina. Dietro c’era scritto: “Deo gratias… me benedic. Additissimus filius Joseph Mindszenty. XXVI-V-MCMXLIX”. Biglietto prontamente consegnato a Pio XII.» (link 3 in calce all’articolo).
Padre D’Anastasio, raccogliendo tutte queste testimonianze, ha potuto però attingere anche alla sua conoscenza personale della monaca da cui, nel corso degli anni, ha appreso informazioni importanti, una delle quali davvero sconvolgente: riguarda l’attentato a Giovanni Paolo II di cui, per altro, ella era coetanea.
La Confessione del Segreto sulla Bilocazione in San Pietro
Suor Rita, subito dopo il 1981, in un colloquio confidò a padre Franco ‒ facendogli promettere di tenere il segreto almeno fino alla sua morte ‒ di essere stata presente in bilocazione in piazza San Pietro quel 13 maggio 1981. Ma c’è di più: “Assieme alla Madonna deviai il colpo dell’attentatore del papa”. Queste le testuali parole di lei.
(link 4 in calce all’articolo).
Si tratta di una rivelazione che ovviamente lascia sconcertati, che può essere presa in esame solo considerando l’assoluta affidabilità di questa religiosa, la sua vita santa e i doni soprannaturali che ebbe e che sono testimoniati da persone del tutto degne di fiducia, a cominciare da quanto attestò San Pio da Pietrelcina il quale, proprio con suor Rita ha compiuto alcune delle sue imprese eccezionali. […]
Ecco la straordinaria vicenda trasmessa nel programma “Top Secret” di Rete 4 (link 5 in fondo all’articolo – si consiglia la visione dopo la lettura completa dell’articolo per cogliere ogni particolare)
Al giudice istruttore, Ilario Martella, che lo interrogava durante la seconda indagine giudiziaria sull’attentato, Agca ha così descritto quello che accadde:
“Era mio preciso intendimento uccidere il papa. Questo era il mandato che mi era stato affidato, tant’è che ho sparato solo due colpi perché accanto a me c’era una suora che ad un certo punto mi ha preso il braccio destro, per cui non ho potuto continuare a sparare. Altrimenti io avrei ucciso il papa.”
Quando ho letto queste parole mi è sembrato di ravvisarvi una notizia clamorosa che pare sia sfuggita all’attenzione: una suora che ha sventato l’assassinio. È stato inevitabile pensare a suor Rita.
Per la verità si era subito diffusa la notizia di una suora che aveva ostacolato Agcamentre sparava. Ce n’è traccia sui giornali del tempo. Lo ha ricordato per esempio Adriano Sofri in un suo articolo dedicato appunto alle suore: “Nel pomeriggio dell’attentato in piazza San Pietro, si disse che una suora si era gettata addosso ad Alì Agca per deviarne il colpo”.
Ma, a quanto pare, tutti hanno sempre sovrapposto la figura della suora di cui parla Agca, quella che gli afferrò il braccio, all’altra che poi ne bloccò la fuga.Un errore forse dovuto al fatto che l’unica suora reperibile e identificata dalla polizia sul posto è stata la seconda, che ha pure testimoniato al processo. […]
Stiamo sfiorando ‒ come ben si capisce ‒ il mistero, il soprannaturale, e certamente qualcuno storcerà il naso. I mistici, come dice Jean Guitton, sconvolgono le nostre presunte certezze fisico-matematiche perché spalancano davanti a noi altre dimensioni, ci fanno intuire quanto sia corta la nostra vista e lasciano irrompere l’Eterno nell’istante presente.
Così diventa comprensibile perfino l’impossibile: la notizia di una suora che vive in un monastero di clausura in Toscana e che, in bilocazione, un giorno, impedisce all’attentatore del papa di sparare ancora. […]
I fatti sono obiettivamente concordanti con la “rivelazione” relativa a suor Rita:
‒ Il primo è la confessione di Agca che parla di una suora che gli prese il braccio impedendogli di sparare altri colpi.
‒ Il secondo è la testimonianza di quella “suor Lucia” che bloccò la fuga di Agca.
La Testimonianza di Suor Lucia che Arrestò il Killer Agca
Suor Lucia Giudici ‒ che in realtà da religiosa si chiama suor Letizia ‒ scrive:
“Sì, è toccato proprio a me acciuffare Alì Agca che tentava di fuggire dalla piazza dopo aver sparato al Santo Padre. Ho atteso invano quel giorno che qualcuno lo bloccasse, ma tutti i pellegrini e turisti in quell’istante erano allibiti e sconvolti nell’osservare il papa che, ferito gravemente, veniva trasportato all’ospedale Agostino Gemelli. Tutto si svolse in una manciata di minuti ed io, istintivamente, ho cercato l’attimo per bloccarlo e tenerlo fino all’arrivo della polizia”.
Suor Lucia qui non dice affatto di essersi trovata accanto all’attentatore e di avergli afferrato il braccio, anzi colloca il suo gesto dopo che egli ha sparato, mentre sta fuggendo. Dunque fornisce una risposta. Ma occorre capire precisamente quanto lei era distante dal killer turco. Come fare?
Apprendo che suor Lucia è originaria di un paesino della bergamasca e che, nei giorni in cui sto scrivendo, si trova lì in vacanza. Grazie alla preziosa collaborazione di Ettore Ongis, direttore de L’Eco, riesco a farla raggiungere il 23 agosto 2007 alla messa delle ore 18 e lì, informalmente, fornisce una spiegazione precisa che mi sembra definitiva.
Eccola: Alì Agca si trovava davanti alla suora, a una distanza di circa 10 metri. Lui ha sparato i due colpi, poi si è voltato e ha cominciato a scappare dirigendosi verso il colonnato del Bernini, cioè verso di lei.
Siccome nessuno lo fermava, ella ha allargato le braccia per sbarrargli la strada. Lui allora le ha puntato la pistola ma, muovendosi per tornare indietro, ha perso l’equilibrio (inciampando su un sampietrino; ndr) e a quel punto lei l’ha bloccato finché non sono arrivati altri e poi dei carabinieri che l’hanno ammanettato.
Quindi adesso è certo: suor Lucia si trovava lontano da Agca al momento degli spari, stava ad una decina di metri, dunque non era lei la suora secondo le suddette parole dell’attentatore. Ma se non era suor Lucia, chi sarà stata quella suora che non fu mai identificata sul posto dalla polizia perché, dopo l’attentato sembra essersi volatilizzata da piazza San Pietro?
Padre Franco D’Anastasio oggi può rivelare la confidenza ricevuta da suor Rita perché lei è deceduta nel 1992. Quindi non è più tenuto al segreto. […]
Del resto suor Rita ha dato anche altri elementi interessanti a Padre D’Anastasio subito dopo il tentato omicidio. Li riassumo in sintesi: “L’attentatore non parlerà. Le pallottole che ferirono il Santo Padre erano avvelenate. Lui era con altri due che sono fuggiti. C’era una trama internazionale contro il papa e la Chiesa“.
Tutti flash che poi hanno trovato puntuale conferma nelle indagini della magistratura e negli eventi successivi.»
Fine Estratto dal libro di Antonio Socci: “Il segreto di Padre Pio”.
Suor Rita Montella: una Mistica Eccezionale
Suor Rita Montella, quando aveva appena due anni ed era a casa della zia, vide un quadro di san Gerardo Maiella animarsi e questo la spaventò molto…
Dopo alcuni giorni prese coraggio ed accettò di ritornarvi per rivedere l’immagine del Santo che, tendendo le braccia l’abbracciò dicendole: “Cristina, tu diverrai suora”. Da allora, per tutto l’arco della sua infanzia, ella continuò a sperimentare fenomeni mistici, come la frequente interazione con il Bambino Gesù, la Vergine Maria e il suo Angelo Custode.
I suoi “amici” celesti le dicevano di non dire nulla al riguardo. Da ragazzina era molto penitente: dormiva per terra con un sasso come cuscino. Suo padre la portò via da scuola al terzo anno delle elementari perché era contrario all’ideologia fascista di quel tempo.
Poi, rimanendo a casa, si dedicò attivamente al lavoro parrocchiale insegnando catechismo alle fanciulle. Nella notte fra il 25 e il 26 agosto 1934, quattordicenne, le apparve il Santo di Pietrelcina che non aveva mai visto prima. Egli, come detto sopra, le si presentò dicendole: “Cristina, io sono Padre Pio… rimani sempre «bambina»”… e da quel momento, non per la sua età bensì per la sua innocenza, tale nome la qualificò per il resto dei suoi giorni.
Un anno dopo, il 14 settembre 1935, intorno alle 2 di notte, nel corso della solita preghiera inginocchiata vicino al suo letto, ebbe la visione di Gesù vivo sulla Croce, dalle cui ferite uscivano raggi, mentre accanto aveva Sua Madre, San Giuseppe e Padre Pio.
Fu allora che Cristina ricevette le stigmate, dopo aver risposto “Sì” alla domanda di Gesù se avesse voluto “sentire” le sofferenze che pativa. Tuttavia, in seguito ad un’ardente richiesta di renderle invisibili, esse scomparvero lasciando però intatto il dolore alla mistica «Bambina» per l’intera esistenza, non da sola però, perché Padre Pio si univa a lei misticamente tutte le notti.
Il 10 agosto 1940 entrò in clausura nel Chiostro delle Monache Agostiniane e là restò 51 anni fino alla sua dipartita.
I Viaggi Astrali in Bilocazione di Suor Rita con Padre Pio
Ogni sera all’«Ora Santa», verso le 23, suor “Rita” pregava nella cappella dietro la Sacrestia per essere vicina al Santissimo sull’altare e lì incontrava Padre Pio che affiancava le sue preghiere insieme a due coppie di angeli.
Suor Rita era soggetta alla persecuzione di alcune consorelle che la detestavano e la umiliavano tacciandola come “strana” ed “ipocrita”. Negli ultimi anni si nutriva esclusivamente dell’Eucaristia che Gesù le dava emettendola dalla piaga del Costato.
Lei e Padre Pio durante la seconda Guerra mondiale “volavano” spesso a soccorrere i soldati in pericolo. Una volta andarono addirittura in Germania in un campo di concentramento per liberare un soldato italiano. Vennero visti e scambiati per spie, le guardie spararono loro addosso ma i proiettili non servivano a nulla… (in quanto i loro corpi, in bilocazione, erano fluidici).
Ella assistette, sempre in condizione di sdoppiamento, all’agonia di Padre Pio (23 settembre 1968) rammaricandosi che i medici non lo lasciavano morire in pace nel cercare di rianimarlo. Raccontò che al momento del suo trapasso la Vergine Maria, San Francesco e Santa Chiara erano presenti.
Suor Rita cercò di tenere nascosta la sua vita soprannaturale e tutto ciò che accadeva rimase nascosto tra le mura del monastero, però Gesù le disse:
“Tutti vogliono essere visti per essere lodati; la mia «Bambina» invece è sempre nascosta, per questo desidero farla conoscere. Ti affiderò a padre Teofilo dal Pozzoche sarà il primo a renderti nota a tutti.”
Trapassò, già sofferente per una caduta dalle scale dove si era fratturata un braccio, inginocchiata e aggrappata al suo letto mentre aveva lo sguardo fisso su un dipinto di San Michele Arcangelo. Erano le 13:30 del 26 novembre 1992.»
MEDJUGORJE E I DIECI SEGRETI – 1. La Rivelazione della Veggente Vicka sui Destini del Mondo
Relazione e cura di Sebirblu.blogspot.it
FONTI PRINCIPALI
1 – In onore di KAROL e di MARIA SS. che lo ha scelto!
2 – Struttura Segreta dell’Uomo: I SUOI CORPI SOTTILI
3 – «Ecco come ho deviato la pallottola contro Giovanni Paolo II»
4 – DICHIARAZIONE AUTENTICATA DI PADRE ANASTASIO SULLA CONFESSIONE DI SUOR RITA
5 – VIDEO RETE 4 – TRASMISSIONE TOP SECRET
6 – Suor Rita Montella.com – ESTRATTO LIBRO DI ANTONIO SOCCI “I SEGRETI DI PADRE PIO”
7 – Suor Rita Montella.com – INTEGRAZIONI
Note Integrative al Racconto di Socci
Secondo il parere del sacerdote passionista Padre Franco D’Anastasio, teologo, importante testimone e biografo di Suor Rita, Socci nel suo libro ha esposto con precisione e in modo esauriente i fatti riguardanti l’intervento di Suor Rita nell’attentato a Giovanni Paolo II.
L’unica inesattezza si riscontra nel passo seguente (contenuto nell’Antefatto del libro di Socci, alle pagine 19-20, ma non riportato nei brani presi dal libro e citati qui sopra): “Nel 2007 il cardinale Stanislao Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e già segretario del pontefice polacco, ha fatto chiamare padre D’Anastasio e gli ha chiesto di rilasciare sotto giuramento la testimonianza sull’attentato e le parole ascoltate da Suor Rita per il processo diocesano di beatificazione di Karol Wojtyla che si era aperto a Cracovia”.
In verità il cardinale Stanislao Dziwisz non “ha fatto chiamare” Padre Franco D’Anastasio a Cracovia, né gli “ha chiesto” di rilasciare la testimonianza sulle parole di Suor Rita, ma ha ricevuto inaspettatamente per posta nel 2006, dietro notifica e lettera accompagnatoria di un sacerdote, in occasione del venticinquesimo dell’attentato al Papa, la dichiarazione firmata da Padre D’Anastasio, controfirmata da un notaio, nella quale venivano riportate le testuali parole che erano state riferite di persona da Suor Rita Montella, quando era viva, a Padre Franco D’Anastasio stesso.
I 60 ANNI DI… PREGHERO’! La Canzone di Adriano Celentano che Commosse Papa Giovanni Paolo II
Il cardinale, a sua volta, in data 21 giugno 2006, ha risposto ringraziando per l’informazione ricevuta e attestando che l’avrebbe fatta pervenire a Roma (non a Cracovia) a Mons. Slawomir Oder, Postulatore della Causa del Servo di Dio Giovanni Paolo II.
A parte questa imprecisione di poco valore (che già abbiamo fatto presente all’autore), il resoconto steso da Antonio Socci nell’Antefatto del suo libro è molto positivo, merita una lettura attenta e grande considerazione.
Le copie autentiche dei documenti sopra citati, cioè la dichiarazione di Padre Franco D’Anastasio e la lettera del cardinale di Cracovia, sono nelle nostre mani.
Il testo della dichiarazione di Padre Franco D’Anastasio.
La dichiarazione è stata rilasciata “a tutti gli effetti e conseguenze esclusivamente delle leggi ecclesiastica e canonica” il 10 maggio 2006. In essa Padre D’Anastasio afferma che “in occasione di un incontro alla fine dell’anno 1981, ci trovammo a parlare dell’attentato al Santo Padre Giovanni Paolo II e Suor Rita mi confidò: La Madonna ed io abbiamo deviato con le nostre mani quella dell’attentatore al Papa”.
Padre D’Anastasio continua così: “Suor Rita si riferiva a un fenomeno che, secondo la mia opinione personale, può definirsi bilocazione”. Poi, in ossequio all’autorità della Chiesa, a cui spetta giudicare una materia così delicata come i fenomeni di bilocazione, egli aggiunge: “Circa la natura di tale fenomeno, mi sottometto alla Chiesa e lascio alla Chiesa stessa l’ultimo giudizio”.
Termina la dichiarazione dicendo che Suor Rita “mi pregò di non parlarne a nessuno, prima della sua morte, promessa che ho fedelmente mantenuto”. In un foglio allegato alla dichiarazione Padre Franco dice: “Sono pienamente disposto a confermare sotto forma di giuramento tutto quello che ho scritto”.
Il documento porta la firma sua e quella di un notaio, iscritto nel “Ruolo del Distretto notarile di Perugia”, il quale certifica che la firma di Padre Franco D’Anastasio è “vera ed autentica, apposta in mia presenza”.
Questa dichiarazione è attendibile sia per l’onestà e la sincerità di chi l’ha firmata, sia per il modo “solenne e ufficiale” in cui è stata redatta. Contestarla sarebbe temerario, a meno che non esistano motivi fondati per impugnarne il contenuto. Ridicolizzarla, solo perché per principio non si vuole ammettere la possibilità delle “bilocazioni”, dimenticando che a Dio niente è impossibile, sarebbe stolto.
E’ di grande importanza per capire tutte le altre testimonianze sull’attentato a Giovanni Paolo II.
FONTE 7 – Suor Rita Montella.com – INTEGRAZIONI
Un pensiero su “IL MIRACOLO NELL’ATTENTATO A PAPA GIOVANNI PAOLO II. Proiettile Deviato dalla Madonna di Fatima e da Suor Rita in BILOCAZIONE come San Pio”