IN GALERA GLI AVVOCATI DEI MIGRANTI FALSARI
BASTA TWEET E IMMUNITA’ CONTRO I SOROS:
ALLA CAUSA ALLO STATO PER LA DICIOTTI
PILOTATA DAL BAOBAB DI MAFIA CAPITALE
RISPONDANO POLIZIA, 007 E BLITZ GIUDIZIARI
PER SMASCHERARE TUTTI I REATI NASCOSTI
E L’IDENTITA’ DEI 16 NATI TUTTI IL 1° GENNAIO
___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___
Si sono imbarcati su un barcone abusivo da clandestini a loro rischio e pericolo dovo aver trattato il pedaggio con gli scafisti secondo le prassi comuni: raccomandazione e viaggio gratuito in qualità di militanti Isis o Mafia Nigeriana, viaggio pagato con debito verso qualche Ong finanziaria oppure la solita tariffa variabile dai 3 ai 5mila euro probabilmente in relazione al “bonus” assicurativo dell’assegnazione del giubbotto salvagente e di un posto privilegiato nella successiva crociera sulla nave di una Ong pronta a recuperarli tutt’altro che casualmente: come ormai testimoniano decine di filmati ed intercettazioni amatoriali tanto dei servizi segreti. Quando ormai l’incubo un terrificante viaggio coccolati dai ben pagati volontari delle organizzazioni umanitarie e rasserenati da YouTube grazie agli smartphone ultima generazione magari regalati dal mecenate musulmano del gestore telefonico Lykamobile insieme alla SimCard anonima (l’operatore del 99 % degli immigrati in relazione alle tariffe promozionali per Africa e Asia come da noi evidenziato in altro articolo, link a fondo pagina Il kit per terroristi fantasma) ecco l’imprevisto. Mentre si stiracchiano alzandosi sul ponte e vedono finalmente la costa sinuosa come una bella fanciulla bianca (il pensiero va tremendamente a Desiree e Pamela) arriva la drammatica notizia che riecheggia da babordo e tribordo, da poppa a prua: l’Italia non concede l’autorizzazione allo sbarco…
Iniziarono più o meno così le vicissitudini di quei 41 immigrati che aizzati da attivisti di sinistra e loro avvocati, perciò gratuiti, hanno deciso di fare causa alla Repubblica Italiana dopo l’avventura su quella nave Diciotti che è costata un procedimento giudiziario e l’uso del jolly dell’immunità parlamentare al Ministro dell’Interno solo per aver cercato di difendere i confini dall’invasione indiscriminata in barba alle stessi leggi Ue di Frontex, l’agenzia di gestione dei flussi migratori. E perché dar loro torto per questa azione legale? Se hanno pagato il viaggio, o sanno che Isis e Mafia Nigeriana l’hanno pagato per loro, se chi li ha reclutati, fatti arrivare fino alla Libia con imprevisti e sfortune per alcuni e non per altri come in ogni viaggio di comitiva, ammassati, imbarcati e rassicurati circa le tempistiche orarie preannunciando l’imminente salvataggio della puntuale Ong, a voglia ad essere imbufaliti che il traghetto mediterraneo è in ritardo per motivi burocratici. Non solo. Udite! Udite! Per motivi politici perché c’è un nuovo ministro della Lega che è appena salita al Governo grazie ai voti di italiani populisti ma anche assai fascisti che amano le camice nere ma non le pelli scure: cosa, quest’ultima, assolutamente destituita di ogni fondamento anche soltanto perchè smentita, purtroppo, dal fiorente mercato della prostituzione nigeriana…
Prova ad immaginare, caro lettore italiano leghista o pentastellato, prova ad immaginare quanta sofferenza mista ad amarezza pronta a montare in rabbia ha annebbiato i neuroni notoriamente abbastanza calienti di quei poveri giovani negretti affamati… Ops ho visto alcune foto…. Prova a pensare al disagio di quegli energumeni mandingo in mezzo ai quali vengono fatti accurataente nascondere alcuni bambini con mamme (si spera con viaggio gratis, sarebbe l’unica cosa bella delle migrazioni) per strappare la lacrimuccia alla commossa Laura Boldrini, la stessa che dei 400mila pargoli yemeniti moribondi per la fame a causa dei suoi amici musulmani se ne impippa, per suscitare l’ennesimo collerico anatema all’americano Roberto Saviano e l’indignazione solenne del presidente Sergio Mattarella, muto come una mummia sulle bombe di produzione sarda che ammazzano i piccoli dello Yemen.
Insomma dai perché prendersela con quest’allegra brigata di ragazzotti in gita turistica Camel Trophy on the sea che hanno la sola colpa di voler girare gratis il mondo nella speranza di essere mantenuti dai servizi sociali dell’Unione Europea e di trovare un lavoro il più tardi possibile? Dobbiamo incavolarci con loro solo perché sono più abbronzati di noi che spendiamo una valanga di soldi nei solarium? A 19 anni io facevo già il giornalista ma se mi avessero proposto un bell’anno sabbatico stile Marrakech Express tra Marocco e Tunisia a spese delle nazioni ospitanti forse forse oggi sarei molto più abbronzato ed avrei atteso le Ong per tornare in Italia tutto spesato, esentasse e con l’identità e la data di nascita che più mi sarebbe piaciuto scegliermi.
No cari italiani. Se quei 41 giovani probabili aspiranti sindacalisti scansafatiche pretendono, esigono, fanno causa è solo perché c’è una macchina che li sta gettando in un tritacarne politico: a qualcuno di loro sicuramente sta bene, altri non ci pensano, altri ancora non ci stanno; infatti su quella nave c’erano 177 persone e soltanto 41 hanno adito le vie legali. Guarda caso proprio quelli che sono stati accolti dalla tendopoli abusiva di quel centro Baobab fondato a Roma dagli uomini rosso-neri (il Milan del super Krzysztof Piatek non c’entra) di Mafia Capitale ovvero Massimo Carminati e Salvatore Buzzi come ben spiegai in un precedente articolo proprio quando si ventilò la notizia di questa denuncia regolarmente depositata (link a fondo pagina). Se poi corrisponde al vero, e non abbiamo motivo di dubitarne visto che lo riferisce in modo circostanziato Il Giornale riportando integralmente anche il testo della squallida denuncia, che ben 16 di costoro sono nati il primo di gennaio. Beh allora, mi perdoni Santa Madre di Dio che di quel giorno è patrona, ma vadano all’inferno…
Ma non l’inferno terminale dell’Ade, delle gogne mediatiche o peggio ancora giammai dei linciaggio di piazza. No: quello delle patrie galere. Invece di continuare a giocare a scacchi diplomatici con politici indemoniati al servizio di Belzebù, al secolo il plutarca immigrazionista Geroge Soros, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, i due vicepremier che stanno cercando di salvare quel che resta dell’Italia pur tra tanti errori, ostacoli e difficoltà, tirino fuori le armi speciali. Comincino ad attivare Sco della Polizia, Ros dei Carabinieri, Gico della Finanza, 007 dei servizi segreti e ispettori del Ministero di Giustizia e della Farnesina, per identificare i 16 attraverso i loro cellulari e contatti coi parenti, scovino vera identità e data di nascita, li sbugiardino pubblicamente, li denuncino per falso in atto pubblico, li inducano a confessare la verità: ovvero che non ci pensavano nemmeno a mentire e chiedere i danni ma sono stati indotti a fare denuncia dalle associazioni di tutela dell’immigrazione e dagli avvocati delle Ong e poi li sbattano tutti in galera. Ma non i negretti pseudominorenni o maggiorenni che siano: no, loro se ne tornino pure a casa nelle loro di celle a raccontare a tutti che Roma sarà ancora ladrona ma non è più buffona! Nelle nostre prigioni ci finiscano gli avvocati e gli operatori umanitari che avallando una causa per danni allo Stato di un migrante falsario lo istigano a delinquere con la testa e non solo con le mani, quindi favoriscono l’immigrazione clandestina in modo così ben coordinato da configurare un’efficiente associazione per delinquere ovviamente con concorso, quantomeno esterno, in organizzazione di stampo mafioso visto che la denuncia è maturata al centro Baobab di Buzzi & co. e favorirà, poco o tanto, Mafie Nigeriane e cellule terroristiche Isis, come ormai ripetutamente dimostrato dai continui e ormai frequenti arresti di migranti mafiosi o jihadisti.
Cari Salvini e Di Maio, finchè combattete coi tweet contro chi usa spudoratamente toghe rosse e professionisti lautamente pagati a milionate di euro per coltivare il piano di decristianizzazione e desalarizzazione dell’Italia passerete il tempo a dover usare la potente ma spuntata arma dell’immunità parlamentare. C’è la guerra civile in Italia: Lega e M5S dovrebbero capirlo. Non si usano le bombe ma i palazzi di giustizia: che fanno più male perché stravolgono il corso della storia e qualche volta riescono pure a convincere l’opinione pubblica di uccidere (socialmente quando non fisicamente per istigazione al suicidio) in nome della democrazia e della legalità: esattamente come le bombe intelligenti di Barack Obama e Donald Trump in Siria.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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