STRAGE BUS MESTRE: MANCA L’ESAME AL CUORE MA SI ESCLUDE GIA’ IL MALORE DELL’AUTISTA! Sospetta Fuga di Notizie sull’Autopsia.
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
Per più di una settimana la Procura della Repubblica di Venezia ha tenuto “segreta” l’autopsia sulla corpo del conducente del bus precipitato da un cavalcavia a Mestre nella serata di martedì 3 ottobre 2023 causando 21 vittime e vari feriti anche gravi per le ustioni.
Oggi arrivano le prime indiscrezioni che smentiscono l’ipotesi principale della causa dell’incidente, sostenuta fin dai primi momenti dal Governatore del Veneto Luca Zaia, ovvero un possibile malore dell’autista ipoteticamente causato dal suo stato vaccinale.
Ciò che rende sospetta questa fuga di notizie è la circostanza che venga smentita l’ipotesi del malore per l’esperto autista Alberto Rizzotto prima ancora dell’esame definitivo sul cuore che avverrà solo nei prossimi giorni, come spiega il Corriere Veneto (dettagli sotto),
Non solo. Proprio questa anticipazione giornalistica avrebbe suscitato sconcerto nell’ambito giudiziario veneto visto che non ci sono state dichiarazioni ufficiali del procuratore veneziano Bruno Cherchi o della collega che segue in prima persona il fascicolo.
Infatti l’esito ufficiale dell’autopsia non è ancora stato depositato dai periti medici legali nominati dalla magistratura
“Al dolore delle Vittime si aggiunge solo confusione”
«La Procura di Venezia ha firmato il nulla osta per restituire alla famiglia il corpo di Alberto Rizzotto, l’autista del pullman che è una delle 21 vittime della tragedia di Mestre. Chiusi nel loro dolore, i parenti sperano che a provocare l’incidente non si sia stato un malore di Alberto. Il legale della famiglia che ha partecipato all’esame autoptico, precisa che la relazione ancora non c’è. Voci che si rincorrono. Al dolore delle vittime si aggiunge solo confusione» scrive RAI News.
«Valutazioni premature, servono certezze» è la sintesi dell’intervista rilasciata dall’avvocata Silvia Trevisan di Mestre che tutela una famiglia di giovani tedeschi che erano in vacanza a Venezia.
Nell’incidente hanno perso la figlioletta Charlotte, la più piccola tra le vittime. Annabel è ancora in rianimazione a Mestre. Niko, il compagno, uno dei 15 sopravvissuti, è rientrato in Germania.
La presunta esclusione dell’ipotesi del malore, che alcuni amici dell’autista sui social avevano attribuito a disturbi patiti dopo le vaccinazioni Covid, ha innescato una ridda di altre fantasiose teorie dato che sul luogo dell’incidente non sono state rilevate tracce di frenata o sterzata brusca.
Mentre è stata appurata una decelerazione del bus rilevabile dai filmati che dalla bassa velocità bassa di 36km-ora ha decelerato fino a 6km-ora prima di precipitare dal cavalcavia.
L’avvocato dell’azienda: “Nessun Riscontro sul guasto meccanico”
Una prima sommaria ricostruzione della dinamica dell’incidente dovrà però essere appurata dal perito tecnico, l’ispettore del Mit Placido Migliorino nominato l’altro giorno dalla pm Laura Cameli, che avrà anche l’incarico di «appurare l’adeguatezza normativa del guardrail e della seconda barriera protettiva» come spiega l’avvocato Massimo Malipiero di Padova che assiste il titolare dell’azienda del bus precipitato, indagato per un atto dovuto.
E’ lo stesso legale a sgomberare il campo dall’ipotesi di un “guasto meccanico” che è stata ventilata dal reporter del Corriere Veneto sebbene non fosse mai stata menzionata in precedenza dal procuratore veneziano che aveva disposto solo il sequestro delle batterie del veicolo elettrico per il principio d’incendio occorso dopo la caduta del mezzo.
«Non c’è stato nessun accertamento di questo tipo e pertanto al momento non esiste nessun riscontro in tal senso. Mentre l’azienda ha confermato che il bus era recente e perfettamente efficiente» afferma al telefono l’avvocato Malipiero difensore di Massimo Fiorese, ad dell’azienda La Linea Spa che gestisce l’appalto per quel servizio di trasporto a Mestre.
L’ipotesi del guasto pare priva di fondamento anche alla luce della presunta dinamica emersa da una striscia di 50 metri da cui si evince che il conducente non avrebbe effettuato alcuna contromisura come se fosse già privo di sensi.
Assume una rilevanza davvero curiosa anche la circostanza che dopo vari giorni distrettissimo riserbo della magistratura, che aveva mantenuto riservati anche i nomi dei periti medici legali, siano trapelate queste improvvise indiscrezioni pochi giorni prima della perizia decisiva sul cuore del conducente deceduto.
Soprattutto alla luce del sospetto che potesse esserci una correlazione con lo stato vaccinale dell’autista in quanto, com’è noto, anche l’European Medicines Agency (EMA) ha di recente confermato che i sieri genici mRNA possono causate problemi cardiaci correlati ”miocarditi letali“, tanto da indurre 7 eurodeputati a chiedere la revoca dell’autorizzazione all’immissione al commercio per i vaccini Comirnaty (Pfizer-Biontech) e Spikevax (Moderna).
Il Corriere Veneto: “Incidente di Mestre, nessuna evidenza di malore”
«Alberto Rizzotto potrebbe non aver avuto alcun malore quando lo scorso 2 ottobre, attorno alle 19.40, è precipitato con l’autobus che stava guidando dal cavalcavia superiore di Marghera, trovando la morte a 40 anni e portando con sé in quel tragico destino altre 20 persone – tutti turisti stranieri – mentre 15 sono rimaste ferite, alcune delle quali ancora gravi» ha scritto Alberto Zorzi sul Corriere Veneto
«Il condizionale è d’obbligo, perché all’inizio della prossima settimana ci sarà un accertamento fondamentale dei medici legali Guido Viel e Roberto Rondolini – incaricati dal pm Laura Cameli – ovvero l’analisi più approfondita del cuore: ma pare che il primo esito dell’autopsia sia proprio la mancanza di evidenze chiare di un malore» ha aggiunto il giornalista con un’anticipazione che ha suscitato stupore tra i legali.
All’udienza per la nomina del consulente tecnico per la perizia del guard-rail si sono infatti presentati tutti gli avvocati già coinvolti nel caso.
Oltre al già citato Malipiero, c’erano quelli dei due funzionari veneziani indagati per omicidio stradale plurimo e lesioni stradali plurime, il dirigente del Comune di Venezia Roberto Di Bussolo (avvocato Paola Bosio) e il funzionario Alberto Cesaro (avvocati Giovanni Coli e Barbara De Biasi), ma anche quelli delle vittime e parti offese: l’avvocato Francesco Sisto per conto della famiglia Rizzotto, la collega Silvia Trevisan per il ferito tedesco che è stato il primo dimesso e poi Luca Mandro e Giuseppina Grofcich per i feriti che sono ancora incapaci di prendere decisioni.
«Se il malore non c’è stato, e si è trattato di un colpo di sonno (alle 19.40?) o di una distrazione (motivo per cui, come di routine, è in corso anche l’analisi del cellulare), perché appunto non ci sono segni di frenata o di controsterzo?» si è domandato il giornalista Zorzi insinuando però il dubbio fantasioso del “guasto meccanico” basato solo sulle indiscrezioni da lui stesso ricevute e rilanciate.
Alla luce del ferreo rigore con cui la magistratura ha negato anticipazioni “ufficiali”, tanto da indurre alcune associazioni di Mestre ad organizzare una manifestazione in piazza per a verità, dovrebbe ora appurare chi si è lasciato sfuggire quelle “ufficiose” che sembrano voler in qualche modo condizionare media e opinione pubblica contro l’ipotesi del malore.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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