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Benjamin Netanyahu e Yaya Sinwar, capo di Hamas, potrebbero essere ricercati per crimini di guerra e crimini contro l’umanità e su di loro potrebbe presto pendere un mandato d’arresto internazionale da oggi. La Corte Penale Internazionale (Cpi) dovrà decidere se accogliere le richieste del capo procuratore Karim Khan, che lo ha comunicato oggi in un’intervista esclusiva alla Cnn.
Il Procuratore della Corte Penale Internazionale vuole Arrestare Netanyahu
Il giudice britannico ha dichiarato all’emittente americana che la procura della Cpi ha deciso di estendere su entrambi i fronti del conflitto divampato il 7 ottobre 2023 con i massacri di Hamas in territorio israeliano le accuse.
A essere indagati in casa Hamas sono Sinwar, leader del movimento, assieme ai responsabili degli attentati, delle stragi, dei sequestri di persone e delle violenze del 7 ottobre: Ismael Hanyieh, leader politico di Hamas, e Mohammed Diab Ibrahim al-Masri, il leader delle Brigate Al Qassem resesi tristemente note nell’intrusione in territorio israeliano. Con Netanyahu, invece, in Israele è oggi indagato il Ministro della Difesa, Yoav Gallant, su cui pende la responsabilità del comando delle forze armate che dal 7 ottobre hanno attaccato con violenza la Striscia di Gaza, causando oltre 35mila morti, il 70% dei quali donne e bambini.
Ricordiamo che la Corte Penale Internazionale è un organismo a sé stante dalla Corte Internazionale di Giustizia davanti a cui Israele sta affrontando il processo per il rischio-genocidio nella Striscia promosso dal Sudafrica. Istituita dal Trattato di Roma del 2002, la Cpi analizza le responsabilità degli individui, prima che degli Stati, su casi di violazione del diritto internazionale.
L’anno scorso la Cpi ha emanato un mandato d’arresto internazionale contro il presidente russo Vladimir Putin dopo l’invasione dell’Ucraina e oggi va a colpire notevolmente le figure di spicco di entrambi i fronti di una guerra che, dal suo inizio, martoria i civili. Gli israeliani hanno pianto oltre mille vittime nel massacro del 7 ottobre e di molti ostaggi sequestrati quel giorno è incerta la sorte.
Israele ha reagito con durezza mettendo nel mirino, principalmente, i civili da allora. Da entrambe le parti la Cpi ha ritenuto possano esistere gli estremi per un’incriminazione. Formalmente, se il collegio dei giudici accoglierà le richieste di Khan ogni Paese membro della Corte, non riconosciuta da Hamas e di cui Israele non è membro, potrebbe arrestare con le proprie forze di polizia i ricercati.
Estratto da Inside Over
La Giordania chiede l’Incriminazione di Israele per Crimini di Guerra
La Giordania pretende un’indagine internazionale su quelli che, a suo giudizio, sono stati molti crimini di guerra commessi durante la campagna militare di Israele contro Hamas a Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Amman, Ayman Safadi.
In una conferenza stampa con il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa, Safadi ha dichiarato che i responsabili dei crimini documentati dovrebbero essere consegnati alla giustizia. Israele nega strenuamente che le sue truppe abbiano commesso crimini di guerra.
Bombe Sioniste sui Campi Profughi Palestinesi uccidono altri Bambini
Un attacco aereo israeliano su Nuseirat, un campo profughi palestinese nel centro di Gaza risalente alla guerra arabo-israeliana del 1948, ha ucciso 27 persone, tra cui 10 donne e sette bambini, dicono fonti dell’ospedale dei martiri di Al-Aqsa nella vicina Deir al-Balah, che ha ricevuto i corpi.
Un altro attacco, sempre su Nuseirat, ha ucciso 5 persone, fa sapere il servizio di emergenza della Mezzaluna Rossa Palestinese.
A Deir al-Balah, un attacco aereo ha ucciso due persone incluso Zahed al-Houli, alto ufficiale della polizia gestita da Hamas.
Fonti palestinesi riferiscono di ulteriori attacchi aerei e pesanti combattimenti nel nord di Gaza- La protezione civile afferma che gli attacchi hanno colpito diverse case vicino all’ospedale Kamal Adwan a Beit Lahiya, uccidendo almeno 10 persone.
Video mostrano i soccorritori mentre cercano di estrarre il corpo di una donna dalle macerie mentre risuonano esplosioni sullo sfondo. Anche nel vicino campo profughi urbano di Jabaliya, i residenti segnalano una forte ondata di colpi di artiglieria e attacchi aerei.