HEZBOLLAH ANNUNCIA GUERRA CONTRO ISRAELE, CASCHI BLU ITALIANI IN PERICOLO IN LIBANO. Analisi dell’ex Militare Reduce da 2 Missioni a Beirut
Nell’immagine di copertinail leader degli Hezbollah Libanesi Sayyed Hassan Nasrallah e una foto di repertorio del 2023 della visita del Ministro della Difesa Guido Crosetto ai Caschi Blu italiani dell’Unifil
di Piero Angelo De Ruvo
Sottufficiale dell’Esercito Italiano in Congedo con due missioni in Libano
I link ai precedenti articoli di Gospa News sono stati aggiunti a posteriori dalla redazione
Ieri Sayyed Hassan Nasrallah, terzo segretario generale del partito sciita del movimento di resistenza libanese Herzbollah, ha tenuto un discorso in diretta (link 1) dichiarando che “il nemico e coloro che lo sostengono devono attendere la nostra inevitabile risposta, e tra noi e voi ci sono giorni e giorni sul campo di battaglia”, il messaggio si è concluso con una frase che non farà dormire sonni tranquilli, “ridi un po’ e piangerai molto”. Parole che non lasciano presagire nulla di buono per l’area Medio Orientale, ma anche per i nostri soldati in missione in Libano.
Le parole di Nasrallah giungono in seguito ad un attacco aereo da parte di Israele compiuto martedì (30/07/2024) a sud di Beirut, per eliminare Fouad Shukr un comandante delle forze miliziane di Hezbollah, e dell’uccisione del capo dell’ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh avvenuto il 31 luglio, con un presunto razzo israeliano a contro la sua residenza a Teheran.
Atti di aggressione in cui le tensioni stanno divampando sempre più in Medio Oriente per la devastante guerra di Gaza e ha sollevato interrogativi sul futuro dei negoziati tra Israele e Hamas.ù
I caschi Blu dell’Onu che operano nella roccaforte degli Hezbollah.
La “Blue Line” segna il confine tra Libano e Israele, comprese le alture del Golan occupate da Israele.
È una zona cuscinetto dove i caschi blu, inviati sul posto in seguito alla risoluzione Onu 1701 del febbraio 2006. In Libano ci sono circa 13.000 tra militari e ONG, divisi in più settori (link 2), di cui circa 1300 sono italiani con n 375 mezzi terrestri, n 1 mezzo navale e 7 unità aeree (link 3 scheda n.7).
RAZZI SIONISTI SUL LIBANO. A RISCHIO 1.100 CASCHI BLU ITALIANI
Tutti svolgono compiti di peacekeeping, ossia mantenimento della pace in un’area di competenza che parte dal fiume Litani sino ad arrivare ai confini di Israele. I compiti sono quelli di pattugliamento, come si legge in un documento della Camera dei deputati, per la costituzione di una fascia di sicurezza a sud del fiume Litani e l’addestramento delle forze armate libanesi, con cui i caschi blu esercitano una azione “cuscinetto” per prevenire la ripresa delle ostilità.
Il forum Tripartito.
Dal 7 ottobre 2023, il confine meridionale tra Libano e Israele, sta diventando un punto sempre più movimentato per i nostri militari che operano principalmente in quell’area, dove il quartier generale, ossia il comando delle operazioni dei caschi blu in Libano si trova a Naqura, a pochi chilometri dalla base avanzata UNP 1-32A, una posizione delle Nazioni Unite, nei pressi del varco di Ras Naqoura sulla Blue line.
Questa base rappresenta l’unico varco terrestre di accesso, lungo la strada costiera che collega i due Paesi, concordato e presidiato dai caschi blu italiani e le forze Israeliane, dove a cadenza regolare si svolge “Il forum Tripartito” un Forum in cui siedono allo stesso tavolo, UNIFIL e i rappresentanti militari libanesi e israeliani per la trattazione di ordinaria sicurezza reciproca lungo la Blue Line, oppure di emergenze. È uno strumento fondamentale per risolvere, grazie all’intermediazione di UNIFIL, questioni tecnico-militari che, qualora non discusse potrebbero portare ad un incremento della tensione fra le parti.
Tensioni Crescenti per i Militari Italiani
Negli ultimi tempi, però, ci sono stati ripetuti scambi di artiglieria tra l’esercito israeliano ed i miliziani di Herzbollah, presenti massivamente nel sud del Libano, dove tra le piantagioni di bananeti, gole ed anfratti naturali, sono nascosti oltre 150 mila tra razzi e sistemi d’arma.
Da fonti locali giungono notizie non rassicuranti, la situazione sta peggiorando sempre più, e non vi è giorno in cui i nostri ragazzi del contingente UNIFIL, sono costretti a ripararsi per ore nei bunker, per salvaguardare la loro incolumità, anche perché, come previsto dalla risoluzione ONU, i nostri militari sono in Libano con regole che non prevedono qualcosa di diverso da un’operazione di monitoraggio.
La situazione in Libano, è legata a doppio filo con quella Palestinese, e le immagini del genocidio di civili che le forze Israeliane stanno compiendo non aiutano certo a diminuire quella escalation del conflitto ad armi impari, che sembra inarrestabile.
Nasrallah ha ribadito che Hezbollah non è coinvolto nell’attacco missilistico di sabato nella città di Majdal Shams, nelle alture del Golan, in cui sono stati uccisi 12 adolescenti, se i miliziani si fossero macchiati di un simile errore lo avrebbero ammesso.
Invece, ha continuato il leader sciita, “Israele ha deliberatamente utilizzato un suo errore per mettere la comunità drusa nelle alture del Golan occupate, contro i mussulmani sciiti locali, al contempo trovando un pretesto e colpire il cuore del Libano, Beirut”, conclude, “stiamo pagando il prezzo del nostro sostegno a Gaza e alla causa palestinese. Non è qualcosa di nuovo e accettiamo un costo del genere”.
La Guerra di Gaza potrebbe allargarsi anche al Libano
Dall’attacco del 7 ottobre, nonostante ci fossero state delle informative dei servizi segreti israeliani, sottovalutati (forse volutamente dagli organi competenti) la storia in Medio Oriente è cambiata in tutti i sensi, compresi il rispetto dei diritti personali e dei civili coinvolti loro malgrado. Sembra che Israele metta in atto azioni provocatorie al fine di prolungare o, meglio, inasprire il conflitto, proprio come ha esposto la giornalista egiziana Hend ElDawy in una recente ed esclusiva intervista fatta da Gospa News.
Ma ritornando ai nostri militari in missione di pace ONU nel paese dei Cedri, in queste ore si stanno rivedendo e mettendo a punto i piani di evacuazione previsti da ogni contingente al fine di essere pronti ad ogni evenienza.
L’Allarme UNIFIL e del Ministro Crosetto
Infatti, il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert, ed il capo della Missione e Force Commander di UNIFIL, lo spagnolo Maggior Generale Aroldo Lazaro, in una dichiarazione congiunta, hanno dichiarato che l’intensificarsi degli scambi di fuoco “potrebbe innescare una conflagrazione più ampia che coinvolgerebbe l’intera regione in una catastrofe inimmaginabile” (link 4).
Anche il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha espresso “profonda preoccupazione” per l’alto livello di tensioni tra Israele e Hezbollah è tornato a chiedere di dare applicazione alla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza (link 5) come “unico modo di prevenire una devastante guerra anche in Libano”. Tuttavia “da mesi” ha aggiunto Crosetto, “sto chiedendo ai vertici delle Nazioni Unite di cambiare le regole di ingaggio e ridefinire una strategia. Oggi il tempo è Scaduto”.
Nonostante le varie difficoltà, il contingente italiano Unifil continua ad operare con dedizione e professionalità. I primi militari della Brigata Sassari, circa 500, al comando del Generale Stefano Messina, hanno iniziato ad effettuare proprio in questi giorni il cambio. I nostri ragazzi stanno effettuando un “Handover- takeover”, in un momento di altissima tensione. Un precipitare degli eventi che non promette nulla di buono.
La Mia Esperienza Personale in Libano
Da esperienze personale, con due mandati in Libano
, le fazioni della resistenza palestinese, insieme ai miliziani di Hezbollah non desisteranno facilmente nel rispondere in maniera incisiva e reale, nonostante le pressioni che riceveranno da tutti i fronti. La morfologia del terreno a ridosso della “blue line” gioca a favore dei miliziani, e l’ostacolo più grande per lo Stato Maggiore israeliano è la presenza dei caschi blu.
Una risposta avventata da parte di Israele potrebbe causare delle vittime, come già avvenuto in passato.
Riguardo invece al cambio delle regole di ingaggio, in una missione ONU, non è un passaggio alquanto facile e veloce, ci sono tantissime varianti che vanno dal varo all’approvazione degli stessi organi ONU, e si sa quanto sia pachidermica la macchina burocratica delle Nazioni Unite, inoltre la stessa modifica delle regole, di ingaggio non devono contrastare con le varie costituzioni dei Paese partecipanti.
Come questi ci sono altre centinaia di cavilli burocratici, dal recepimento dei vari settori sul campo, alla divulgazione, all’addestramento dei militari fino all’impiego ed all’applicazione delle nuove regole di ingaggio, valutando se, questa variazione farebbe decadere la risoluzione 1701.
Quindi la dichiarazione di Crosetto ripercorre le gesta e la celebre frase “facite ammuina”, di “Federico Cafiero”, un ufficiale napoletano della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, dove pensò bene di istruire il proprio equipaggio a “fare ammuina” (cioè, creare la maggior confusione possibile) se si fosse presentato un ufficiale superiore, in modo da essere avvertito e, allo stesso tempo, di dimostrare l’operosità dell’equipaggio.
Un copione ormai collaudato con il Covid, spostare volutamente l’attenzione dell’opinione pubblica, come per l’atleta iper-androgina algerina Imane Khelif al torneo di pugilato delle Olimpiadi di Parigi, in modo tale che l’opinione pubblica sia distratta dalle tematiche che potrebbero mettere in imbarazzo il Governo, della serie “facimme ammuina”.
Piero Angelo De Ruvo
Sottufficiale dell’Esercito Italiano in Congedo.. Ex sindacalista militare
Membro del direttivo dell’associazione Constitutio Italia
Ogni link a precedenti articoli di Gospa News è stato aggiunto a posteriori dalla Redazione
FONTI
link 1
Link 2
https://reliefweb.int/map/lebanon/lebanon-unifil-deployment-july-2023
link 3
http://documenti.camera.it/_dati/leg19/lavori/documentiparlamentari/IndiceETesti/026/002/00000013.pdf
link 4
https://www.rainews.it/articoli/2024/07/libano-la-missione-unifil-stato-di-allerta-dei-militari-italiani-1f589faa-1dc1-40f3-97a4-23feea3c5d92.html
link 5
https://www.regione.toscana.it/documents/10180/885090/Risoluzione.pdf/343b259d-f39e-40ca-a9ba-5179cf11d091?version=1.0&t=1369768669640&previewFileIndex=
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