“GOVERNO HA AIUTATO BIG PHARMA INVECE DEI DANNEGGIATI DA VACCINO”. Denuncia Esplosiva di 14 Procuratori Generali USA
di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
«Quando alcuni di questi individui sono stati danneggiati dal vaccino COVID-19, hanno scoperto che il governo federale ha favorito i produttori rispetto alla loro salute. Oltre a fornire miliardi di dollari a produttori come Pfizer e Moderna, il governo federale ha anche concesso a queste aziende un’effettiva immunità generale per i danni causati dai loro prodotti».
«Come procuratori generali, siamo seriamente preoccupati per la mancanza di trasparenza e di giusto processo garantiti dal CICP, nonché per i notevoli ostacoli che i richiedenti incontrano nell’ottenere un risarcimento».
In queste due brevi frasi c’è il significato di una lunga lettera di 14 procuratori generali degli Stati Uniti inviata nelle ultime settimane al Segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani Xavier Becerra, Carole Johnson, Amministratore, Health Resources & Services Administration, ma anche a Robert F. Kennedy, Jr. Segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani nominato da Trump.
È firmata da Sean D. Reyes, Attorney General dello Utah, Kris W. Kobach Kansas AG, Tim Griffin Arkansas AG, Raúl Labrador Idaho AG, Todd Rokita Indiana AG, Liz Murrill Louisiana AG, Lynn Fitch Mississippi AG, Austin Knudsen Montana AG, Mike Hilgers Nebraska AG, Drew Wrigley North Dakota AG, Gentner Drummond Oklahoma AG, Alan Wilson South Carolina AG, Marty J. Jackley South Dakota AG, Ken Paxton Texas AG.
I Procuratori: “Serie preoccupazioni su come gli individui danneggiati dai vaccini COVID-19 vengono trattati dal governo”
«Scriviamo per esprimere le nostre serie preoccupazioni su come gli individui danneggiati dai vaccini COVID-19 vengono trattati dal governo federale. Cerchiamo risposte alle domande sull’amministrazione del Countermeasures Injury Compensation Program (CICP). Durante il picco della pandemia, molti americani volevano “fare la loro parte” partecipando alle sperimentazioni sui vaccini o vaccinandosi. Il governo federale ha dato ai produttori di vaccini COVID-19 più di 30 miliardi di dollari in fondi dei contribuenti per sviluppare e vendere vaccini COVID-19 e ha speso altri miliardi per promuovere questi prodotti al pubblico. Il governo federale ha sia incoraggiato,3 sia in molti casi imposto la vaccinazione».
I magistrati requirenti dei 14 stati USA hanno incolpato il governo perché ha favorito i produttori di Big Pharma rispetto alla salute dei cittadini americani danneggiati dai vaccini Covid.
Ben pochi hanno avuto il coraggio di fare lo stesso in Italia e chi ha denunciato il gravissimo problema dei vacicnati danneggiati o morti, come la giudice Susanna Zanda, è stato messo sotto inchiesta dal Ministero della Giustizia…
Il documento è un appello urgente a intervenire per aiutare i vaccinati danneggiati, ma appare anche come un avvertimento di possibili azioni legali contro gli enti governativi responsabili della loro protezione…
Alcuni di questi procuratori generali hanno seguito l’esempio del Kansas presentando cause legali su larga scala contro il colosso farmaceutico Pfizer in cui questi stati hanno affermato che «la società ha tratto in inganno il pubblico in merito alla sicurezza e all’efficacia del suo vaccino COVID-19».
I cittadini feriti dai vaccini COVID-19 possono solo presentare un reclamo
«Gli individui danneggiati, d’altra parte, hanno tutti sperimentato una qualche forma di complicazione della salute che è stata diagnosticata da medici credibili come risultante da una vaccinazione Covid. Alcuni di questi feriti sono stati persino visitati da medici impiegati dal governo federale e il danno da una vaccinazione è stato convalidato e riconosciuto dal governo federale», ha aggiunto la lettera dei procuratori generali.
«Le persone per le quali ci difendiamo e per le quali siamo preoccupati non sono opportunisti alla ricerca di tasche profonde per ferite fantasma. Queste sono persone oneste con danni verificati. Sono i nostri elettori di ogni estrazione e affiliazione politica. Questa non è solo una questione bipartisan, è di natura non partigiana. Eppure, nonostante diagnosi attendibili e danni reali, queste persone danneggiate dai vaccini anti-COVID-19 hanno un solo mezzo di ricorso: presentare un reclamo al CICP».
Nello scrivere queste parole, i procuratori generali dei 14 stati degli Stati Uniti confermano in realtà la gravità di un allarme sociale che alcuni dottori accademici americani hanno considerato un olocausto peggiore di Hiroshima.
Nessuna trasparenza o giusto processo per i danneggiati
Essi sottolineano quindi i molteplici aspetti critici della pratica di richiesta di risarcimento del CICP (Countermeasures Injury Compensation Program).
- «Per cominciare, un individuo ferito da un vaccino COVID-19 ha solo un anno dalla data della lesione per presentare una richiesta al CICP. Se questo breve lasso di tempo scade, l’individuo non ha diritto ai benefici».
- In secondo luogo, gli individui feriti sono spesso lasciati a navigare nel programma da soli senza una guida professionale. E la dimostrazione che un richiedente deve fornire è sostanziale. Il richiedente “deve dimostrare che la lesione subita è stata il risultato diretto della somministrazione o dell’uso di un” vaccino COVID-19 “sulla base di prove convincenti, affidabili, valide, mediche e scientifiche”. E l'”associazione temporale” tra la ricezione di un vaccino e “l’insorgenza della lesione . . . non è sufficiente, di per sé, a dimostrare che un infortunio è il risultato diretto” di un vaccino».
- In terzo luogo, il CICP fornisce poca o nessuna trasparenza o giusto processo. Un individuo che presenta un reclamo non ha conoscenza, o capacità di scoprire, chi prenderà una decisione in merito al suo reclamo, quando verrà deciso o come verrà deciso. Non c’è inoltre alcun diritto di confrontarsi o interrogare i funzionari governativi che hanno negato un reclamo, nessun modo di accedere o rispondere a qualsiasi prova su cui il governo potrebbe essersi basato nel negare un reclamo, nessun modo di confrontarsi o interrogare eventuali esperti che potrebbero essere stati consultati nel negare il reclamo e nessun modo per un richiedente di presentare prove dal proprio esperto.
- In quarto luogo, anche in quei rari casi in cui il CICP approva un reclamo, il richiedente ferito ha diritto, al massimo, fino a $ 50.000 di salari persi all’anno e spese mediche non rimborsate. Se la persona ferita è deceduta, il suo patrimonio potrebbe ricevere un beneficio di morte limitato»
La maggior parte di 10mila richieste di risarcimento correlate al vaccino COVID-19 rimangono non vagliate
Ma c’è un problema burocratico che denota un chiaro tentativo di nascondere le richieste di risarcimento.
«I dati finora mostrano che il CICP non riesce ad affrontare i danni molto reali che sono stati subiti dalle persone ferite dai vaccini COVID-19. Delle oltre 10.473 richieste di risarcimento correlate al vaccino COVID-19 che il CICP ha ricevuto, la maggior parte rimane non aggiudicata».
«E di quelle richieste che sono state decise, solo 65 sono state ritenute idonee al risarcimento e solo 20 di queste hanno effettivamente ricevuto un risarcimento. E fatta eccezione per un’eccezione estrema (un risarcimento di $ 370.376, probabilmente un decesso per miocardite), il risarcimento medio correlato al vaccino COVID-19 è ben al di sotto dei $ 5.000. Non sorprende che siano stati pagati così pochi risarcimenti, date le risorse insufficienti assegnate al CICP per i risarcimenti. Il programma ovviamente non può elaborare le richieste in modo tempestivo, per non parlare di pagare le richieste, senza finanziamenti adeguati».
Un problema analogo si è verificato in Italia quando l’Assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha falsato e ridicolizzato i numeri dei danneggiati da vaccini nel suo territorio.
I 14 procuratori generali entrano poi nei dettagli del problema fornendo alcuni esempi sensazionali di persone danneggiate dai vaccini e sottolineando che il 70% di coloro che hanno aderito al programma CDC per il monitoraggio della sicurezza dei vaccini sono stati costretti a cercare cure mediche, anche gravi e urgenti.
Tra i 10 milioni di americani all’interno del programma CDC V-safe, il 70 percento necessita di cure mediche post-vaccinazione
«Abbiamo sentito da numerosi elettori che hanno subito gravi lesioni a seguito della somministrazione di un vaccino COVID-19. In effetti, tra i circa 10 milioni di americani che hanno aderito al programma V-safe del Center for Disease Control (CDC), progettato per valutare la sicurezza dei vaccini COVID-19, oltre il 70 percento degli individui che hanno riferito di aver bisogno di cure mediche post-vaccinazione si sono recati al pronto soccorso o sono stati ricoverati in ospedale».Tra i casi più eclatanti c’è quello di Ernest Ramirez, Jr., un ragazzo di 16 anni del Texas,
che giocava in una squadra di baseball che suo padre allenava con orgoglio. Cinque giorni dopo una singola dose di Pfizer, è crollato di fronte al suo migliore amico mentre correva attraverso un parcheggio per giocare a basket. È morto per insufficienza cardiaca improvvisa. L’autopsia ha riportato alti livelli di infiammazione nel cuore, nel fegato e in altri organi.
«Con queste e innumerevoli altre storie strazianti in mente» i 14 Attorneys General pongono al Dipartimento HHS alcune domande. Di seguito le più rilevanti… (lettera completa nelle fonti in fondo all’articolo)
La Sfida per Diagnosi e Trattamenti dei Danneggiati
- «Cosa si può fare per istruire i medici sui trattamenti per le lesioni correlate al vaccino COVID-19 e sulle possibili diagnosi? In particolare, quando i National Institutes of Health (NIH) forniranno indicazioni mediche sui protocolli che hanno utilizzato per diagnosticare e curare gli individui che hanno sofferto di complicazioni da un vaccino COVID-19?»
- «Quando i Centers for Medicare & Medicaid Services (CMS) inizieranno a implementare i codici di reazione avversa al vaccino COVID-19, come stanno già facendo altri paesi?»
- Cosa spiega il tasso di approvazione CICP straordinariamente basso per le richieste di risarcimento per lesioni da vaccino COVID-19? È incredibile dire che solo lo 0,5 percento dei richiedenti ha avuto lesioni valide e risarcibili. Cosa si può fare per accelerare il processo di aggiudicazione CICP per le richieste relative al vaccino COVID-19? Perché il tasso di aggiudicazione è così lento? In che modo il tasso di aggiudicazione per le richieste di risarcimento per il vaccino COVID-19 si confronta con le richieste per altri vaccini?
La lettera dei procuratori generali di 14 stati al Dipartimento della Salute degli Stati Uniti non è solo una richiesta sentita di risolvere concretamente il problema e fornire un’importante arma politica all’avvocato Robert F. Kennedy Jr. se verrà confermato dal Senato come segretario come desiderato da Trump.
È anche un primo atto di esplicita contestazione al funzionamento del sistema che ruota attorno ai pericolosi vaccini anti-Covid e che potrebbe preannunciare ulteriori cause legali contro Big Pharma.
Intanto, nel resto dell’Occidente, solo in Australia e Slovacchia l’allarme sui sieri genetici mRNA Covid viene preso sul serio.
Infatti, la Procura europea (EPPO) che ha indagato Ursula Von der Leyen per le trattative segrete sui vaccini Pfizer nonostante non fossero stati adeguatamente testati ha già chiesto a un tribunale belga di applicare l’immunità.
Mentre in Italia sono pochissimi i casi in cui la giustizia si è pronunciata a favore delle parti lese.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
direttore Gospa News
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FONTI PRINCIPALI
ATTORNEY GENERAL’s LETTER on COVID-19 Vaccine Injury Compensation Program
GOSPA NEWS – INCHIESTE COVID. VACCINI & Big Pharma
GOSPA NEWS – DOSSIER WUHAN-GATES