“CIVILI USATI DA ZELENSKY COME SCUDI UMANI A SUMY”. La Russia Smaschera la Propaganda di Guerra Kiev-NATO per Riarmare l’Ucraina

di Carlo Domenico Cristofori
Il 13 aprile, la Russia ha lanciato due missili Iskander-M contro un punto di ritrovo del comando militare ucraino a Sumy, eliminando oltre 60 militari ucraini, ha riferito lunedì il Ministero della Difesa russo. L’agenzia di stampa russa TASS ha raccolto i punti chiave sull’attacco della Domenica delle Palme.
«Il 13 aprile, le Forze Armate russe hanno lanciato due missili tattici Iskander-M contro un punto di ritrovo del comando del gruppo operativo-tattico ucraino Seversk nella città di Sumy, nel contesto delle attive contromisure dell’esercito ucraino con sistemi di guerra elettronica e di difesa aerea di fabbricazione straniera, ha dichiarato il Ministero in una nota» riporta la TASS.
L’attacco sull’obiettivo ha eliminato oltre 60 militari ucraini, ha aggiunto. Ma i media occidentali hanno riferito di 34 morti (tra cui due bambini) e 117 feriti senza minimamente accennare alla struttura militare colpita e ai soldati uccisi.
Il regime di Kiev continua a usare i civili come scudo umano, mantenendo misure con il personale militare nel centro della città di Sumy e installandovi installazioni militari, ha sottolineato il Ministero.
Le Forze Armate russe sferrano attacchi esclusivamente contro obiettivi militari e paramilitari, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.
Non è la prima volta che il regime filo-nazista del presidente ucraino Volodymyr Zelensky usa la propaganda di guerra come strumento per sensibilizzare la popolazione europea, proprio mentre i governi dell’UE stanno discutendo nuovi piani di aiuti militari.
Come rileva lo storico di origini tedesche Tarik Cyril Amar (articolo su Gosopa News International leggibile con traduzione automatica in Italiano) l’iniziativa di Kiev è ampiamente supportata dai media di mainstream che hanno enormi conflitti d’interessi con la Lobby delle Armi.
La Precedente False Flag sull’attacco missilistico all’ospedale pediatrico
Nel luglio 2024 i riflettori di tutte le TV del mondo furono puntati sul missile lanciato contro un ospedale pediatrico della capitale ucraina.
Zelensky accusò la Russia, Mosca imputò ai sistemi anti-aerei dell’esercito ucraino la responsabilità dell’attacco.
Un’inchiesta esclusiva di Gospa News svelò che il missile usato era in dotazione all’esercito ucraino che colpì deliberatamente un’ala inutilizzata dell’ospedale vecchio precedentemente evacuato. Nessun bilancio ufficiale sull’elenco dei presunti morti fu mai aggiornato dalle autorità ucraine e dai media occidentali che si limitarono a diffondere la versione del regime di Kiev senza alcun riscontro oggettivo sull’accaduto.
L’esercito ucraino, invece, fin dal maggio 2024 ha utilizzato i missili da crociera forniti dai paesi NATO e dall’Italia per attaccare strutture residenziali civili nei territori russi, come documentato dai diplomatici di Mosca in una dettagliata denuncia all’ONU.
Si calcola che oltre 600 civili russi siano rimasti uccisi da bombardamenti diretti alle abitazioni che non avevano il minimo obiettivo militare.
Ciò rappresenta un crimine di guerra come quelli compiuti dal regime sionista israeliano di Benjamin Netanyahu in Palestina.
L’attacco missilistico di Sumy: guerra, propaganda e ipocrisia
di Tarik Cyril Amar – storico ed esperto di politica internazionale
Il 13 aprile, la Russia ha lanciato un attacco contro un obiettivo nella città di Sumy, nell’Ucraina orientale. Tutti i resoconti – occidentali, ucraini e russi – concordano su alcuni fatti fondamentali: l’attacco è consistito nell’impiego di due missili balistici; un numero considerevole di persone è stato ucciso (oltre 60, secondo il Ministero della Difesa russo; oltre 20 secondo i resoconti occidentali e ucraini) e ferito (oltre 110, secondo i resoconti ucraini).
Oltre a ciò, tuttavia, è calata una fitta nebbia di guerra. O meglio, una nebbia di propaganda. I media e i politici occidentali hanno denunciato l’attacco russo come, in sostanza, un’atrocità o un crimine di guerra. Il New York Times, ad esempio, lo ha presentato come un attacco “in un vivace centro città […] domenica mattina, […] uccidendo almeno 34 persone in quello che sembra essere l’attacco più mortale contro i civili quest’anno”. Il cancelliere tedesco in carica Friedrich Merz (che presterà giuramento all’inizio di maggio), intervenendo in uno dei programmi televisivi più popolari del suo Paese, ha condannato quello che ha definito un “atto perfido” e un “grave crimine di guerra”.
Si potrebbero aggiungere altri esempi, ma la tendenza dovrebbe essere chiara: in Occidente, quasi tutti concordano sul fatto che l’attacco russo a Sumy sia stato un’atrocità e nell’UE si parla – se siamo fortunati, rimarrà solo questo – di sfruttarlo come pretesto per intensificare ulteriormente la guerra per procura in cui l’Ucraina viene usata contro la Russia.
Eppure ci sono due problemi principali con questo approccio escalation: innanzitutto, non si basa sui fatti, ma sulla disinformazione proveniente dal regime di Kiev, ripresa acriticamente e diffusa con entusiasmo dai media mainstream occidentali e da molti leader politici.CONTINUA A LEGGERE SU GOSPA NEWS INTERNATIONALTesto in Inglese leggibile in Italiano con la traduzione automatica disponibile cliccando sulal bandierina in alto a sinistra
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