ALTRA SPARATORIA NEGLI USA VICINO A UNA CHIESA: ALMENO UN MORTO

ALTRA SPARATORIA NEGLI USA VICINO A UNA CHIESA: ALMENO UN MORTO

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SETTE PERSONE FERITE NEL MARYLAND
DAVANTI AL TEMPIO BATTISTA: ATTENTATORE IN FUGA
L’ATTACCO A 24 ORE DA QUELLO IN CALIFORNIA
ISPIRATO DAL KILLER DI CHRISTCHURCH
A POCHI GIORNI DAI MASSACRI ISIS IN SRI LANKA
MIX DI FANATISMO E VIOLENZA SOSPETTO
RICORDA GLI ANNI ’80 DELLE STRAGI IN ITALIA

___di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

Sette persone sono state colpite da armi da fuoco vicino alla Perkins Square Baptist Church a Baltimora, nel Maryland, secondo quanto riferito dalla polizia. Uno di loro sarebbe deceduto. L’attentatore sarebbe in fuga. E’ quanto accaduto intorno alle 15 (ora del Maryland, le 21 in Italia).

La Chiesa Battista di Perkins Square a Baltimora

A riferire la news in tempo reale è il network russo Russia Today che fa riferimento al profilo twitter Citizen Baltimore, un soggetto attivo nel segnalare allarmi sociali sul territorio. Come si può vedere dalle immagini pubblicate sui social c’è una massiccia presenza di Polizia accanto alla Baptist Church di Perkins Square a Baltimora e ad una strada sterrata vicina dopo una sparatoria di massa, nei pressi di Whitemore Ave & Edmondson Ave. La polizia ha confermato che una delle sette vittime è morta. La scena del crimine è stata circondata e sono in corso frenetiche indagini.

Le auto della polizia sul suolo della sparatoria

Gli agenti stanno cercando di capoire se ci siano altre vittime della sparatoria che sarebbe avvenuta durante un pranzo all’aperto. «Il portavoce della polizia, il commissario Michael Harrison, ha confermato che l’uomo armato ha aperto il fuoco quando si è avvicinato al barbecue, uccidendo un uomo adulto sul posto – riferisce Russia Today –  Il corpo della vittima uccisa è stato recuperato a circa un isolato dietro la chiesa, secondo il sindaco facente funzioni Jack Young.. Harrison ha detto che sembra che qualcuno sul posto abbia dato fuoco in un apparente tentativo di fermare l’aggressore. La polizia ha detto che il sospetto, che è ancora in libertà, è un uomo di colore non identificato». Il corrispondente del Baltimore Sun Phil Davis ha twittato le ricerche della polizia che si sarebbero concentrate sulla bottega di un barbiere. I primi sospetti circa una connessione con la comunità battista sarebbero stati esclusi: ma è ancora troppo recente la notizia per avere conferme certe in un senso o nell’altro.

La sparatoria accade solo il giorno dopo che un uomo armato ha fatto irruzione nella sinagoga di Poway, non lontano da San Diego, in California, in un apparente attacco antisemita. Il nome del sospetto, John Earnest, è stato messo in collegamento con un manifesto pieno di odio che è apparso online prima dell’attacco in cui è morta una donna e sono rimaste ferite tre persone (un uomo, una donna e una bambina). Teatro della sparatoria il centro ebraico della Congregation Chabad dove molti fedeli si erano riuniti sabato mattina per le celebrazioni della Pasqua ebraica. Il diciannovenne avrebbe scritto alcune lettere in cui denuncia il suo odio verso gli ebrei e altre persone. Lo scrive Rita Katz, la responsabile del sito specializzato Site che monitora il web e i social media. Il ragazzo avrebbe scritto di essersi ispirato a Brenton Tarrant, l’uomo che ha fatto una strage in una moschea e in un centro islamico di Cristchurch, in Nuova Zelanda. L’uomo avrebbe aperto il fuoco con una fucile semiautomatico ed è stato fermato durante un breve scontro a fuoco con gli agenti mentre tentava la fuga.

 

IL MASSACRO DELL’OTTOBRE SCORSO

Ancora vivo negli Usa è il ricordo della strage della sinagoga di Pittsburgh, in Pennsylvania, avvenuta esattamente sei mesi fa, il 27 ottobre 2018, quando un uomo, Robert Bowers, entrò in azione e uccise 11 persone, in quello che viene considerato l’attacco antisemita più grave della storia degli Stati Uniti. Nel caso di Poway non è ancora chiaro se il movente della sparatoria sia l’antisemitismo, anche se il sindaco della cittadina Steve Vaus ha parlato davanti alle telecamere di “crimine d’odio” e ha dichiarato che l’obiettivo degli spari era proprio la comunità ebraica: “Credo che l’autore di quanto accaduto – ha detto – sia stato mosso dall’odio per questa comunità”. Ma dell’uomo arrestato al momento si sa poco e nulla: non ne è stata diffusa l’identità e in queste ore è sotto il torchio degli investigatori. Intanto nella comunità ebraica di Poway è sconcerto per quanto accaduto.

 

LE STRAGI ISIS NELLE CHIESE DELLO SRI LANKA

Il gruppo dei kamikaze nella foto pubblicata dall’agenzia Amaq come rivendicazione dell’Isis: l’unico a volto scoperto è l’imam Moulvi Zahram Hashim

Negli ultimi articoli sulle stragi nelle chiese cristiane dello Sri Lanka abbiamo evidenziato le troppo evidenti le clamorose falle nell’intelligence prima degli attentati: quella indiana che ha rilasciato l’imam kamikaze dopo aver appreso degli attentati in programma e quella srilankese che non ha tenuto in debito conto le segnalazioni. A ciò si aggiunge l’intrigo internazionale tra imprenditori islamici, uno dei quali arrestato e già espoenente di spicco di un partito ex comunista, i politici in conflitto tra loro e i sospetti su un ministro del partito musulmano.

 

LA STRATEGIA INTERNAZIONALE DEL TERRORE

Brenton Tarrant fotografato davanti in Tribunale mostra l’occulto simbolo suprematista/massonico

In altri reportage abbiamo evidenziato le strette correlazioni tra i miliziani qaedisti di Al Nusra e White Helmets, l’ong di presunto soccorso fondata da un ex ufficiale dell’iintelligence militare del Regno Unito, così come le operazioni dell’Us Army per liberare, in cambio di tonnellate d’oro, i capi Isis anche con un blitz in una prigione afghana controllata dai Talebani. Il campo di rifugiati di Al Rukban che sarebbe luogo di nascondiglio di terroristi Isis dove fu addestrato Brenton Tarrant, l’attentatore di Christchurch, sospettato di essere vicino al Mossad, il servizio segreto di Israele, paese dove fu accertata la sua presenza. Oppurel’allarme del presidente americano Donald Trump sugli ottocento Foreign Terrorist Fighters occidentali ma il suo silenzio totale sugli altrettanti dell’Arabia Saudita. Notizie di cronaca puntualmente documentate dagli articoli di Gospa News e successivamente riportate anche dal sito americano di geopolitica militare Veterans Today, fondato da reduci de Vietnam digustati dalle politiche guerrafondaie e dalle troppe implicazioni del Pentagono con varie organizzazioni terroristiche islamiche. Informazioni verificate non semplici ipotesi o opinioni. Nonostante ciò i massacri continuano ad accadere come se si stessa riproponendo su scala internazionale la strategia del terrore divenuta famosa negli Anni Ottanta in Italia per le misteriose stragi su cui aleggiava l’ombra dell’organizzazione paramilitare Gladio – Stay Behind. Ci occuperemo in altri articoli di quella che abbiamo già definito Triade Massonica anglo-sionista-americana che governa attraverso il sempre più menzionato Deep State al servizio del Nuovo Ordine Mondiale. Per ora rammentiamo cosa accadde..

LE STRAGI DEPISTATE IN ITALIA

Che queste cospirazioni abbiano avuto un ruolo molto importante lo confermano le inchieste, insabbiate o depistate, sulle più atroci e infami attentati avvenuti in Italia per le quali si sono processati vari autori materiali (a volte condannati a volte anche assolti) ma nessun occulto mandante: da Portella della Ginestra (1947) a Piazza Fontana in Milano (1969), da Via Fani per il rapimento del presidente della DC Aldo Moro (1978), DC-9 di Ustica e Stazione di Bologna (1980), Via Pipitone a Palermo per eliminare il giudice Rocco Chinnici (1983), Capaci per uccidere il giudice Giovanni Falcone e Piazza d’Amelio a Palermo per ammazzare il suo collega Paolo Borsellino (1992). “C’è un filo rosso che lega tutti i grandi delitti. Un unico progetto politico…”. A dirlo, prima di essere fatto esplodere con la sua scorta, fu proprio Chinnici, Capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo. A sostenere che almeno sul Delitto Moro sia stato costruito «un sarcofago di menzogne di Stato» è stata la relazione finale depositata nel 2017 dall’ultima Commissione bicamerale d’inchiesta. A ritenere che dietro la strage di Via D’Amelio ci sia stato «uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana» è la Corte d’Assise del Tribunale di Caltanisetta che nel 2018 ha inviato gli atti alla Procura generale della Corte d’Appello di Messina per indagare sui magistrati che fecero l’inchiesta per la quale oggi tre poliziotti sono sotto processo per calunnia aggravata. Credo tutto ciò sia sufficiente ricordando come le triangolazioni Massoneria, Mafia e Cia siano antiche come l’Unità d’Italia…

Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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Redazione Gospa News

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