TOGHE SPORCHE: IL PROCURATORE LASCIA, MATTARELLA LO ELOGIA

TOGHE SPORCHE: IL PROCURATORE LASCIA, MATTARELLA LO ELOGIA

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IL PG DI CASSAZIONE IMPLICATO NEL CASO PALAMARA
PER UNA SPIATA AL COLLEGA SULLE INDAGINI
SCEGLIE DI ANDARE IN PREPENSIONAMENTO
IL PRESIDENTE GLI FA PURE I COMPLIMENTI
E COSI’ MINIMIZZA LO SCANDALO NEL CSM

__di Fabio Giuseppe Carlo Carisio ___

AGGIORNAMENTO 13 LUGLIO 2019

IL PROCURATORE GENERALE ANTICIPA LE DIMISSIONI

Come foglie d’autunno cadono in un effetto domino i magistrati coinvolti nello scandalo degli intrighi tra politica e toghe per pilotare processi e nomine. Se il pm Luca Palamara, epicentro del terremoto giudiziario, è stato sospeso dal servizio e dallo stipendio dal Csm, il PG della Cassazione, Riccardo Fuzio, implicato nella vicenda proprio per aver avvertito il collega dell’inchiesta a suo carico, non attende il verdetto dei Probi Viri del Consiglio Superiore della Magistratura ed anticipa le dimissioni per prepensionamento, ovvero con tutti i benefici di Tfr e lauta indennità di pensione (circa 15mila euro al mese).

«Il Procuratore generale Fuzio aveva aderito all’invito di garantire la continuità delle attribuzioni assegnate all’ufficio della Procura Generale fino alla data del 20 novembre 2019 – spiega un comunicato diffuso dall’avvocato Grazia Volo, che assiste Fuzio nel procedimento che gli è stato intanto aperto a Perugia per rivelazione del segreto d’ufficio – Nella giornata dell’11 luglio 2019, avendo constatato che, nonostante la vicinanza della gran parte dei magistrati dell’Ufficio, non sussistono le condizioni interne per garantire la piena funzionalità dell’Ufficio della Procura Generale nel rispetto dei criteri organizzativi, ha modificato la precedente decorrenza e, con rammarico, ha chiesto di essere collocato a riposo anticipatamente dal 21 luglio 2019».

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«Ancora un atto per spirito di servizio per poi poter liberamente esprimere il proprio pensiero sulla intera vicenda – aggiunge il legale – si affronterà il nodo della esclusiva titolarità della azione disciplinare». In attesa che la giustizia faccia il suo corso scende quasi una lacrimuccia per tanto spirito di servizio e rammarico. Chissà che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo averlo elogiato per il suo impegno professionale, non proponga già la realizzazione di un busto da esporre nel Palazzo dei Marescialli…

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AGGIORNAMENTO 12 LUGLIO 2019

IL PM PALAMARA SOSPESO DA FUNZIONI E STIPENDIO

La Sezione disciplinare del Csm ha sospeso dalle funzioni e dallo stipendio il pm romano Luca Palamara, indagato a Perugia per corruzione. Il tribunale delle toghe ha così accolto la richiesta avanzata dal Pg della Cassazione Riccardo Fuzio.A Palamara viene contestato di aver violato i suoi doveri di magistrato per le vicende al centro dell’inchiesta di Perugia,dove è accusato di aver messo le sue funzioni di magistrato a disposizione dell’imprenditore e suo amico Fabrizio Centofanti in cambio di viaggi e regali.

 

ARTICOLO DEL 5 LUGLIO 2019

Se ci fosse stato ancora un minimo esile dubbio sulla vergognosa copertura del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sullo scandalo delle toghe sporche che sta travolgendo i vertici della giustizia e del Consiglio Superiore della Magistratura, l’ultimo episodio non lascia scampo a perplessità.

Il procuratore generale della Corte di Cassazione Riccardo Fuzio, massima autorità della magistratura requirente e membro di diritto dello stesso Csm, organo di autogoverno e controllo delle toghe, dopo essere stato implicato nello scandalo sull’inchiesta del pm Luca Palamara, indagato per corruzione in atti giudiziari, a causa delle intercettazioni sul telefono dello stesso Palamara, si è recato ieri al Qurinale per annunciare la sua decisione al collocamento a riposo anticipato.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio

Probabilmente per non avere contraccolpi troppo pesanti sul trattamento pensionistico, rapportato al maxi stipendio che supera i 15mila euro mensili, il dottor Fuzio, intercettato mentre annunciava al collega Palamara l’arrivo del fascicolo a suo carico dalla Procura di Perugia al Csm, ha comunicato al capo di stato Mattarella, presidente di diritto dello stesso Csm, la volontà del prepensionamento: ma con calma. Ovvero dal 20 novembre 2019. Lo ha comunicato con una nota ufficiale lo stesso organismo del Palazzo dei Marescialli falcidiato da dimissioni e scandali che non hanno ancora comportato nessuna conseguenza sul piano professionale ed economico per i togati coinvolti.

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Lo stesso Fuzio aveva chiesto la sopensione “facoltativa” dello stipendio per Palamara invischiato in un ginepraio di relazioni altamente compromettenti con politici del Partito Democratico (i deputati Luca Lotti, braccio destro dell’ex premier Matteo Renzi ed ex ministro dello Sport, e Cosimo Maria Ferri, ex sottosegretario alla Giustizia), altre toghe, in particolare il consigliere del Csm Luigi Spina, dimessosi dall’incarico per tornare a fare il sostituto procuratore a Castelveteri come acconsentito dallo stesso Csm, ed infine imprenditori ed avvocati già condannati in altre inchieste per corruzione di atti giudiziari nel cosiddetto Sistema Siracusa.

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Riassumendo, nonostante, il gravissimo scandalo per le presunte corruzioni di Palamara, da lui negate, e gli incontri clandestini, assolutamente proibiti in virtù della separazione del potere giudiziario da quello parlamentare, tra magistrati del Csm e politici per pilotare processi e nomine di procuratori più benevoli, nessuna toga ha ancora subito conseguente.

L’ex pm di Siracura, Giancarlo Longo, ha patteggiato 5 anni per corruzione in atti giudiziari, ha lasciato la magistratura e libero come l’aria insegna fitness. Palamara si è autosospeso dall’Associazione Nazionale Magistrati ma continua a percepire il lauto stipendio da sostituto procuratore di Roma, il dottor Spina è tornato a fare il lavoro di magistrato requirente nonostante le ombre pesanti sulle sue spiate a Palamara.

Il pg della Corte di Cassazione, Riccardo Fuzio, nella bufera per lo stesso motivo, lascerà solo il 20 di novembre, ha presentato le dimissioni dal Csm ma nel frattempo è stato deferito ai Probi Viri dell’ente per la valutazione del suo compartamente. Mattarella, presidente di tale organismo, gli dà però una benevolente pacca sulle spalle, insieme al suo ex collega deputato del Partito Democratico David Ermini, come riporta l’Ansa.

«Il vicepresidente del Csm (Ermini – ndr) e il primo presidente della Cassazione “hanno ringraziato il dott. Fuzio per l’alto senso di responsabilità istituzionale che ha ispirato la sua decisione” – scrive l’Ansa di oggi – Il presidente Sergio Mattarella “ha preso atto della decisione del dottor Fuzio di presentare domanda di collocamento a riposo anticipato, decisione assunta con senso di responsabilità a conclusione di un brillante percorso professionale al servizio delle isitituzioni”. Lo si legge in una nota del Quirinale. Mattarella gli ha “espresso apprezzamento per il rigore istituzionale con cui ha assicurato il tempestivo esercizio dell’azione disciplinare in una contingenza particolarmente delicata per la magistratura”.

Intanto la bufera giudiziaria diventa tempesta intestina nello stesso Csm perchè il Pg della Cassazione Riccardo Fuzio ha promosso l’ azione disciplinare nei confronti di Cosimo Ferri, deputato del Pd ma ancora magistrato in aspettativa, dopo i suoi incontri clandestini con gli alti esponenti del Consiglio Superiore della Magistratura.

Ma lo stesso Palamara, nella situazione al momento più grave, passa al contratttacco. L’8 luglio prossimo il Csm si pronuncerà sulle istanze di ricusazione presentate dal pm romano Luca Palamara nei confronti di due dei suoi giudici disciplinari. Il vice presidente del Csm David Ermini ha infatti costituito il collegio che se ne dovrà occupare, evitando che ci siano rinvii nel giudizio sulla sospensione dalle funzioni e dallo stipendio di Palamara chiesta dal Pg Riccardo Fuzio. L’udienza è già fissata per il giorno successivo, il 9 luglio.

Intanto mercoledì 3 luglio la Squadra Mobile di Roma ha arrestato il Gip della sede distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli, Alberto Capuano. Nè Mattarella, nè il Consiglio Superiore della Magistratura avrebbero commentato ufficialmente questo ennesimo scandalo tra le toghe sporche.

Fabio Giuseppe Carlo Carisio
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Fabio Giuseppe Carlo Carisio

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