RINASCIMENTO CRISTIANO da Medjugorie
DALL’ORFANOTROFIO GIOVANNI PAOLO II – MEDJUGORIE
PARLA LA MADRE SUPERIORA SUOR KORNELIA KORDIC
Festa dell’Assunzione 15 – agosto 2018: dopo 9 anni ritorno a Medjugorie e ritrova l’amica sorella Kornelia che gestisce la struttura di accoglienza Giovanni Paolo II per le Missionarie della Famiglia Ferita. Un centro nato durante la guerra dei Balcani soprattutto per accogliere gli orfani ma poi diventato luogo di ospitalità anche per gli anziani soli e per i rifugiati di ogni religione. «Rispetto la vostra fede ma difendo quella in Cristo fino al martirio» dice sempre la madre superiora.
TUTTI I REPORTAGES SU MEDJUGORIE
TUTTI I REPORTAGE SULLE PROFEZIE CRISTIANE E MARIANE
Al video con la sua testimonianza lascio la spiegazione a tutti gli scettici verso le apparizioni mariane (parzialmente riconosciute dalla Chiesa Cattolica, vedi articolo sotto) del santuario della Bosnia Herzegovina: «Chi critica Medjugorie senza prima venirci è solo perché ha paura…» afferma Kornelia. La storia di Kornelia nello speciale sui dieci reportages da me realizzati a Medjugorie: prima da giornalista curioso poi da pellegrino inviato della Gospa.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
UN PASSO IN AVANTI E DUE INDIETRO DEL VATICANO
Lo scorso 19 settembre il Dicastero della Dottrina della Fede dello Stato Vaticano ha riconosciuto “i buoni frutti” spirituali e sociali conformi alla morale cattolica cristiana e agli insegnamenti biblici derivanti dalle Apparizioni della Gospa a Medjugorje pronunciando il “nihil obstat” ufficiale di Papa Franceso ai pellegrinaggi al santuario mariano della Parrocchia di San Giacomo gestita dai francescani.
Superficialmente potrebbe apparire una notizia molto positiva ma lo è ben poco. Infatti non viene riconosciuta la natura soprannaturale del fenomeno e nemmeno l’autenticità delle apparizioni e dei messaggi dati dalla Regina della Pace ai veggenti: pertanto viene spazzato via anche il precedente pronunciamento della Commissione Ruini (leggi sotto dettagli).
Si riconosce l’importanza del Santuario Mariano come peraltro già avvenuto nel luglio 2018 quando Papa Francesco inviò il primo Visitatore Apostolico il cardinale polacco Henryk Hoser…
la Chiesa Cattolica, come un gambero, fa un passo in avanti e due indietro…
PRIMA FUNZIONE DEL VISITATORE APOSTOLICO INVIATO DA PAPA FRANCESCO
MEDJUGORIE 23 luglio 2018 – Giornata di grande festa, ieri sera per la sempre gremita Messa delle 19 nella parrocchia di San Giacomo a Medjugorie, il paesino della Bosnia Herzegovina (a maggioranza musulmana) dove dal 1981 avvengono le testimonianze delle apparizioni della Gospa, la Madonna in Croato, la Kravlica Mira, Regina della Pace, come lei stessa si definì ai veggenti fanciulli Marja, Vicka, Miriana, Ivan, Jako e Ivanka.
Il visitatore apostolico, il cardinale polacco Henryk Hoser, inviato da papa Francesco I, ha infatti presieduto la funzione solennte del suo insediamento nella gioia dei tanti pellegrini che soprattutto d’estate affollano il santuario mariano, da sempre retto dai francescani minori, e che a breve sarà teatro del sempre imponente Festival dei Giovani della prima settimana di agosto (dall’1 al 6) capace di radunare 50mila ragazzi di oltre cento paesi del mondo.
LE 7 APPARIZIONI GIA’ APPROVATE DALLA COMMISSIONE RUINI
La missione di Hoser è stata voluta dal Pontefice quale passo successivo al riconoscimento dell’autenticità e soprannaturalità delle prime 7 apparizioni pronunciata dalla Commissione su Medjugorie presieduta dal cardinale Camillo Ruini ed istituita da papa Benedetto XVI il 17 marzo 2010. Oltre all’ex presidente della Cei, vi hanno fatto parte i cardinali Jozef Tomko, Vinko Puljić, Josip Bozanić, Julián Herranz, e Angelo Amato.
Insieme a loro lo psicanalista Tony Anatrella, i teologi Pierangelo Sequeri, Franjo Topić, Mihály Szentmártoni e Nela Gašpar, il mariologo Salvatore Perrella, l’antropologo Achim Schütz, il canonista David Jaeger, il relatore delle cause dei santi Zdzisław Józef Kijas, lo psicologo Mijo Nikić e l’officiale della dottrina della fede Krzysztof Nykiel. Hanno avuto il compito di «raccogliere ed esaminare tutto il materiale» su Medjugorje e di presentare «una relazione dettagliata» col relativo voto circa «la soprannaturalità o meno» delle apparizioni oltre a indicare le «soluzioni pastorali» più opportune.
La commissione si è riunita 17 volte, ha vagliato tutta la documentazione depositata in Vaticano, nella parrocchia di Medjugorje e anche negli archivi dei servizi segreti dell’ex Jugoslavia. Ha ascoltato tutti i veggenti e i testimoni, e nell’aprile 2012 ha svolto un sopralluogo nel paesino dell’Erzegovina.
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Ha terminato i suoi lavori di indagine il 17 gennaio 2014 e nel maggio 2017 ha finalmente emesso il suo verdetto con 13 voti favorevoli (un astenuto e uno contrario) a confermare la veridicità ed eccezionalità delle prime 7 apparizioni testimoniate dai veggenti. Voti sospensivi e dubbi sono invece rimasti sulla continuazione del fenomeno delle apparizioni dalla fine del 1981 ad oggi.
La stessa commissione si è anche pronunciata a favore della fine del divieto di pellegrinaggi organizzati a Medjugorje e ha votato a maggioranza in favore della costituzione a Medjugorje di «un’autorità dipendente dalla Santa Sede» e per la trasformazione della parrocchia in santuario pontificio.
Va peraltro rilevato che nonostante il divieto l’affluenza di pellegrini e gruppi organizzati spontaneamente dalle parrocchie e quella di religiosi di ogni parte del mondo non è mai cessata tanto che si calcola che siano oltre 15mila gli esponenti del clero approdati al santuario mariano per pregare o guidare i pellegrinaggi in modo informale, essendo vietato ogni viaggio diocesano o ufficiale.
I DUBBI DELLA DOTTRINA DELLA FEDE
Nonostante i lunghi e acribici approfondimenti della Commissione Ruini rimasero però dubbi nella Congregazione della Dottrina della Fede. Non va infatti dimenticato che negli ultimi vent’anni Medjugorie e le apparizioni mariane sono state fortemente criticate da numerosi alti prelati nonostante i tanti “Frutti della Regina della Pace” come vengono chiamati nel santuario mariano tutte le comunità di assistenza che variano dall’Orfanotrofio Giovanni Paolo II fondato da Josipa e Kornelia Kordic durante la guerra dei Balcani, alla famosa Comunità Cenacolo di Suor Elvira per il recupero di giovani con tossicodipendenze e forti disagi, solo per citarne alcuni.
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Proprio questa acerrima ed assolutamente inspiegabile ostilità al santuario mariano da parte di alcuni esponenti della Chiesa Cattolica Romana (tra cui l’ex Segretario della Dottrina della Fede nonché Segretario di Stato emerito Tarcisio Bertone) ha lasciato strascichi nella Congregazione che «ha espresso dubbi sul fenomeno e anche sulla relazione Ruini, considerata un autorevole contributo da confrontare con altri pareri e documenti» rileva il vaticanista Andrea Tornielli in un articolo su La Stampa del maggio 2017. Onde evitare conflittualità tra il parere ormai consolidato della Commissione Ruini e l’importante istituzione ecclesiastica, papa Francesco chiese che i pareri dei componenti della Dottrina della Fede fossero inviati a lui in via riservata ma scelse di intraprendere un’azione immediata: la nomina di un inviato speciale pontificio.
L’INVIATO SPECIALE DIVENTA VISITATORE APOSTOLICO
Il Papa, dopo aver esaminato la relazione Ruini e i pareri dei membri della Congregazione per la dottrina della fede l’11 febbraio 2017 affidò al cardinale polacco Henryk Hoser, arcivescovo emerito di Warszawa-Praga, una missione da inviato speciale della Santa Sede per «acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà e, soprattutto, delle esigenze dei fedeli che vi giungono in pellegrinaggio e, in base ad esse, suggerire eventuali iniziative pastorali per il futuro. Avrà, pertanto, un carattere esclusivamente pastorale» scrisse la sala stampa del Vaticano comunicando che tale incarico si sarebbe concluso entro l’estate. L’esperto vaticanista Tornielli, però, aggiunse: «entro l’estate 2017 consegnerà i risultati del suo lavoro e il Papa prenderà una decisione».
Purtroppo nessuna decisione giunse ed il cardinale Hoser il 31 maggio scorso ha ricevuto un nuovo mandato a tempo indeterminato e “ad nutum Sanctae Sedis” ovvero secondo la volontà della Santa Sede. La Sala Stampa vaticana così ha spiegato il suo nuovo ruolo: «Si tratta di un incarico esclusivamente pastorale, in continuità con la missione di Inviato Speciale della Santa Sede per la parrocchia di Medjugorje, da lui conclusa nei mesi scorsi. La missione del Visitatore Apostolico ha la finalità di assicurare un accompagnamento stabile e continuo della comunità parrocchiale di Medjugorje e dei fedeli che vi si recano in pellegrinaggio, le cui esigenze richiedono una peculiare attenzione».
LA MISTERIOSA POSIZIONE DEL PAPA SU MEDJUGORIE
A questo punto il mistero della posizione del Pontefice su Medjugorie si fa più inesplicabile: molto scettico sulla continuità di apparizioni e messaggi tanto da pronunciare la frase, assai infelice per i devoti al santuario mariano, che «la Madonna non fa la postina», si è rivelato altrettando fiducioso nell’operato della Commissione Ruini riconoscendone l’alto valore ed ha perciò optato per la presenza stabile del delegato pontificio per mantenere un fraterno abbraccio pastorale ai pellegrini.
Ma dopo 37 anni trascorsi dalle prime apparizioni testimoniate dai veggenti, duramente perseguitati ancorchè ragazzini dalla polizia jugoslava come Bernadette Soubirous a Lourdes da quella francese, dopo molteplici commissioni, indagini, centinaia di fascicoli e fiumi di inchiostro, milioni di pellegrini, già in giubilo dopo il pronunciamento assai favorevole del gruppo di esperti guidati dall’autorevole Ruini, si aspettano – e soprattutto meritano – qualcosa di più.
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
DA GIORNALISTA A INVIATO DELLA GOSPA: REPORTAGE ESCLUSIVO DI 10 PELLEGRINAGGI
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RINASCIMENTO CRISTIANO: DALLA DEVOTIO MODERNA ALL’ENCHIRIDION MILITIS CHRISTIANI
Nell’accingermi a delineare in un primo accenno di manifesto d’azione i percorsi intellettuali di ricerca cristiana di questa pagina – movimento mi fa d’uopo citare alcune delle radici storico letterarie in cui essi hanno trovato compiuto riconoscimento per identità di vedute, vocazione e missione.
Per grazia di Dio ed ispirazione della Divina Provvidenza animata dallo Spirito Santo ho riscoperto con fervore alcuni riferimenti storici dell’Umanesimo cristiano mai abbastanza approfonditi nei miei studi sulla retorica e la dotta scuola della Eberhard-Karls-Universität Tubingen. In particolare quelli sulla gestazione della DEVOTIO MODERNA.
Per brevità riporto la valida sintesi di Wikipedia attinta nella pagina di uno dei suoi promotori, Eberardo I del Württemberg duca del Württemberg, già Eberardo V, conte di Württemberg-Urach (Urach, 11 dicembre 1445 – Tubinga, 24 febbraio 1496), che per singolare coincidenza è nato al cielo nello stesso giorno di febbraio della mia nascita…
CROCE DI FUOCO A PARIGI: CHI DI LIBIA FERISCE, DI NOTRE DAME PERISCE
La devotio moderna fu un movimento cristiano del tardo Medioevo, che si fece notare collegandosi proprio all’incontro dell’Umanesimo con il Cristianesimo. Promosse lo studio dei testi originali del cristianesimo allo scopo di creare una via personale verso Dio. Questi testi furono accessibili dal XV secolo anche ai laici grazie allo sviluppo della stampa. Secondo gli ideali dell’umanesimo cristiano la devotio moderna suggerì ai cristiani la ricerca di un atteggiamento personale volto alla fede ed alla religione.
Le origini del movimento risalgono a Geert Groote (1340 – 1384) da Deventer, alla cui attività risalgono i “Fratelli della vita comunitaria”, gruppi religiosi la cui appartenenza non implicava l’obbligo di pronunciare voti, ma che si rinchiudevano in piccoli conventi od in case comunitarie per far vita comune. La devotio moderna si sviluppò nei secoli XIV e XV nei territori dei Paesi Bassi e nel nord Europa. Anche Erasmo da Rotterdam fu educato in questa corrente di pensiero.
E proprio da una pregevole quanto poco conosciuta opera di quest’ultimo è ben raffigurata la concezione di Rinascimento Cristiano, un fenomeno rimasto soffocato nei suoi albori a causa della contestuale proliferazione della più dirompente e seducente riforma luterana che, come ogni movimento di rottura con le tradizioni e le istituzioni, ha sempre più fascino immediato rispetto allo sviluppo di itinerari di rinnovamento prudenti ed autentici, basti pensare alla seduzione che esercitò sugli Ebrei smaniosi di cambiamenti spirituali e sociali la figura di Barabba di fronte a quella di Gesù.
Questo scritto, di cui invito i lettori a prendere almeno sommarie informazioni, è l’Enchiridion Militis Christiani di Erasmo da Rotterdam. Un testo di rinnovamento della morale cristiana che verte su un unico concetto tanto semplice da affermare quanto difficile da vivere: vivere ogni istante della propria vita con Cristo, in Cristo e per Cristo.
Un imperativo esistenziale che ogni domenica rinnoviamo nel rito eucaristico della Santa Messa ma che sovente dimentichiamo sui banchi della chiesa alla nostra uscita. Una ispirazione che, aggiungo io, dovrebbe sempre animare la vocazione individuale alla sequela di Gesù Cristo perché prorompa nella umana missione e nelle intellettuali e sociali attitudini di ciascuno la potenza benefica del Fuoco pentecostale dello Spirito Santo, in modo tale da trasfigurare i talenti personali in un variopinto arcobaleno di virtù in fiore.
Ecco in poche righe sintetizzato il percorso dalla Devotio del Rinascimento Cristiano del XV secolo al Rinnovamento nello Spirito Santo in chiave pentecostale secondo le manifestazioni devozionali di numerosi movimenti cristiani contemporanei. Ecco la mission di questo nuovo ed antico movimento che si propone soprattutto vocato ad un dialogo ecumenico per la riunificazione di tutte le Confessioni sorte dalla “Identità di Antiochia” quando nacque il termine Cristiani per accomunare i credenti in Gesù Risorto, ottemperanti al rispetto dei Comandamenti Biblici e delle Beatitudini Evangeliche nella luce e nei carismi dello Spirito Santo.
Il Rinascimento Cristiano si richiama quindi alla veracità originaria illuminata dalla grazia dei Sacramenti e dei Dogmi della Chiesa Apostolica fondata sul Primato di Pietro. Ecco perché, nell’amore di Cristo e nella devozione alla Sua Vergine Madre Maria Madonna Santissima (GOSPA a Medjugorie) cui ognuno dovrebbe sentirsi obbligato come Giovanni Paolo II (Totus Tuus), mi è parso bello chiamare questa pagina ed il nascente movimento che l’ha ispirata RINASCIMENTO CRISTIANO.
Sia lode al Dio di Israele, a Gesù Cristo e al Santo Paraclito
Fabio Giuseppe Carlo Carisio